Lettera al direttore del Mattino, 07-11-2012
Signor direttore, ho letto con attenzione la bella inchiesta di Daniela De Crescenzo (pubblicata ieri sulle pagine del Mattino) sui 5mila studenti figli di stranieri delle scuole campane che, al compimento del diciottesimo anno, saranno dichiarati clandestini. Sono ragazzi nati in Italia. Ragazzi che non conoscono altro Paese che l’Italia, che spesso non parlano altra lingua che l’italiano, e che, però, sono considerati corpi estranei. Da minori sono stati “appoggiati” sui permessi di soggiorno dei genitori. Ma da maggiorenni, possono chiedere il permesso solo se trovano un lavoro, o se continuano regolarmente gli studi. Se non trovano un lavoro regolare e contrattualizzato o non vanno all’Università, diventano fuorilegge, possono essere imputati del reato penale di clandestinità ed essere espulsi . Si può tollerare una cosa così in un Paese civile? Essendo una parlamentare, qualcuno potrebbe dire che è anche colpa mia. Prendo l’accusa e la porto a casa, come ormai siamo abituati a fare. Ma vorrei precisare, per dovere di cronaca, che c’è chi si batte da anni, in Parlamento e nella società, su questo tema.Io ho presentato, il 20 ottobre del 2009 una Proposta di legge che punta a modificare il Testo unico sull’immigrazione, consentendo una correzione delle norme per il Permesso di soggiorno di lunga durata che tenesse conto di questa vicenda. Quella proposta è stata assegnata alla Prima commissione della Camera dei deputati ma non è stata mai calendarizzata, nonostante i miei ripetuti, incessanti solleciti. Altri colleghi hanno fatto analoghe proposte, modulando le formulazioni sulla cittadinanza o sui permessi, ma comunque facendosi carico del tema. Lo stesso presidente della Repubblica, Napolitano, ha fatto sentire più volte la sua voce, così come il presidente della Camera, Fini. Ma siamo ormai alla fine della legislatura e nulla si è mosso. Tutto è fermo.
Con chi dobbiamo prendercela? Io davvero non lo so. Forse è necessario che cresca nel Paese una maggiore consapevolezza, in modo da spingere Parlamento e Governo a farsene carico seriamente. In questo senso, una inchiesta giornalistica come quella del Mattino, puntuale nella notizia e desolante nello scenario, può aiutare.
Io continuo a sperarlo.
On. Luisa Bossa
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Cara onorevole Bossa, se anche lei che si è battuta per la legge sulla cittadinanza agli immigrati alza le braccia non ci resta… che piangere.
Di storie come quella raccontata dalla nostra De Crescenzo purtroppo ne abbiamo anche altre agghiaccianti e da paese incivile. Per non dire dei più piccoli allievi delle nostre scuole, figli di clandestini, a cui toccherà presto stessa sorte dei 5mila maggiorenni a breve che rischiano l’espulsione. Il ministro Riccardi ha denunciato la sua impotenza, prendendosela con l’insensibilità dei partiti. Lei testimonia lo scarso interesse in Parlamento per la materia. Come se nel frattempo gli immigrati non fossero divenuti una colossale forza lavoro, senza la quale parte dell’economia italiana sarebbe destinata a fermarsi.
Virman Cusenza
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