di Pier Paolo Segneri, da http://www.lideale.info [3], 26-10-2012
In questi ultimi giorni, per una serie di concomitanze e di urgenze, nate dall’interno stesso del movimento liberale, liberista e libertario di Radicali Italiani, si è creato un dibattito che, per intensità e partecipazione, dovrebbe attirare lo sguardo vigile dei mass-media. Si è finalmente aperta, infatti, a Torre Argentina, un’accesa discussione alla vigilia del Congresso di Radicali Italiani, che si terrà a Roma, presso l’Hotel Ergife, dall’1 al 4 novembre prossimi.
Forse, è accaduto anche perché ho deciso di dare battaglia politica dentro il movimento. Ma non “contro” qualcosa perché, in genere, chi è contro qualcosa è anche contro qualcuno. Invece, a me interessa ingaggiare una lotta PER. Per motivare al meglio le ragioni della mia – eventuale – candidatura come presidente di Radicali Italiani.
Sto valutando, difatti, questa possibilità. Perché conosco e so riconoscere le mie debolezze, ma so anche molto bene che cosa sia la forza. Conosco la forza. Disconosco, invece, il Potere. Il segretario Mario Staderini e il tesoriere Michele De Lucia sanno bene che il presidente del movimento non è un ruolo di Potere e, sinceramente, non mi interessa avere Potere. Mi interessa, però, la nostra forza di Radicali. Il nostro essere forza politica.
Ho deciso di dare battaglia e lo farò per dare seguito al mio “Appello ai dispersi”, pubblicato giovedì scorso sul quotidiano l’Opinione e sul sito di Notizie Radicali. Lo faccio, per radunare ciò che è sparso: idee buone che sono state lasciate cadere, proposte accolte con il silenzio, compagni che si sono allontanati, militanti sfiduciati, iscritti che non si sono più iscritti. Si tratta, forse, di una fase di crisi che può diventare, invece, una fase positiva di crescita perché tante sono le cose intelligenti e propositive che si muovono e che fanno ben sperare. Sto pensando ad una mia eventuale candidatura a presidente per alimentare la forza della e delle verità. Vorrei, allora, che si aprisse una discussione visibile anche all’esterno, sincera, politica, costruttiva e non distruttiva, in modo tale che si arrivi a compiere finalmente un atto di verità dentro Radicali Italiani. Ma senza essere contro. Tanto meno contro qualcuno.
Lavoriamo insieme PER. Siamo o non siamo un “intellettuale collettivo”, almeno nel senso in cui lo intende Marco Pannella? Siamo o non siamo liberali, liberisti e libertari? Siamo o non siamo “forza di verità”? Ho deciso di dare battaglia dentro il movimento Radicali Italiani e la porterò avanti PER. Insieme, da Radicali. Per aprire un dibattito subito, ora, sulle proposte in campo, sulle diversità, sulle prospettive. Per comprendere che tipo di Congresso ci attende tra una settimana! Per sapere se ci sono altre candidature intenzionate a ricoprire la responsabilità di segretario o di presidente o di tesoriere. Ma che cosa aspettano ad uscire? Oppure non ci sono? Nell’uno e nell’altro caso, comunque, mi sembra urgente sollevare la questione e provocare un dibattito. Per correggere e rettificare quei metodi pre-congressuali basati sulle candidature che non esistono e che non ci sono, salvo poi uscire fuori dal cilindro l’ultima notte dell’ultimo giorno del Congresso. E’ già accaduto ed è un sistema che non mi piace. La mia candidatura a presidente, se ci sarà, se ce ne saranno le condizioni e le premesse, ha anche lo scopo di cambiare certi metodi. Perché, così come stanno le cose, si ha l’impressione che ci siano accordi presi sottobanco. Insomma, non vorrei che quest’anno l’Hotel Ergife si trasformasse in un eremo come quello descritto da Leonardo Sciascia nel romanzo “Todo modo”.
Insomma, se ci sono altre candidature, anche per gli altri ruoli di responsabilità, che vengano fuori, allo scoperto, in piena trasparenza, in pieno spirito Radicale. Comunque, darò battaglia e lo farò con tutte le mie forze e con le mie debolezze. Senza essere contro, ma soltanto PER.
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