NAPOLI – Un nuovo, ennesimo calo per il valore delle case di Napoli. Il report sul mercato immobiliare della prima metà di quest’anno, appena diffuso dall’Agenzia del Territorio, mette in evidenza come nel capoluogo partenopeo, al pari delle altre metropoli d’Italia, i prezzi delle abitazioni abbiano vissuto una ulteriore diminuzione rispetto ai mesi precedenti. Confrontando il 2012 con il 2011, la differenza di prezzo si assesta su un 3% in meno, con picchi riguardanti alcuni quartieri della città, specialmente quelli del centro. Il tutto unito a una stagnazione delle compravendite, che, secondo gli agenti immobiliari, resteranno insoddisfacenti almeno fino al 2013, a meno di novità fiscali vantaggiose sia per chi acquista che per chi vende.
I dati catastali della prima metà del 2012 descrivono dunque lo stallo del mercato quartiere per quartiere. Le quotazioni risultano interessanti tanto per il trend negativo quanto per le differenze che si riscontrano zona per zona. Il calo dei prezzi più netto in città viene rilevato a Fuorigrotta: considerando le quotazioni massime per abitazioni civili in buone condizioni, la quota al metro quadro è attualmente pari a 3.600 euro, mentre nel 2011 ammontava a 3.900. Il che ha prodotto un calo annuale del 7,6%.
Situazione non molto migliore nella zona dell’Università (corso Umberto, via Mezzocannone), dove in un anno si è scesi da 3.600 a 3.400 euro al metro quadro, con una percentuale negativa del 5,5%. Le quotazioni più alte restano a Chiaia, dove una casa costa anche 6.600 euro al metro quadro. Tanto, ma meno che nel 2011, quando il prezzo era di 6.800 euro. Cambiando radicalmente contesto, persino nell’area nord, a Secondigliano, probabilmente anche per colpa dell’emergenza sicurezza, i prezzi già bassissimi nel 2011 sono ulteriormente calati negli ultimi mesi: da 1.900 a 1.850 euro al metro quadro. Facendo una media tra i diversi quartieri, si ricava un calo delle quotazioni immobiliari cittadine che, tra 2011 e 2012, corrisponde a un -3,2%. Il tutto con le dovute eccezioni, perché in qualche quartiere i prezzi non sono diminuiti, restando costanti negli ultimi dodici mesi: in primis c’è il Vomero, dove permane un prezzo al metro quadro di 5.100 euro, ma lo stesso trend stabile viene riscontrato nella zona di Napoli est (Ponticelli, Barra, San Giovanni), dove per un immobile si paga al massimo 2.200 euro al metro quadro.
Una controtendenza già espressa dall’area orientale alla fine dell’anno scorso. «In zone come quella orientale i costi delle case non sono mai stati altissimi – spiega Mario Condò de Satriano, della Federazione agenti immobiliari (Fiaip) di Napoli – e, al di là delle prospettive di sviluppo, per quei quartieri è inimmaginabile che i prezzi scendano al di sotto di quelli di costruzione.
Per quanto riguarda il Vomero, lì il mercato tiene perché la domanda di case non è stata particolarmente frenata dalla crisi. Questo al contrario di molti altri contesti, dove le aspettative di prezzo dei proprietari, in partenza esagerate, hanno fatto pian piano crollare il mercato. Col risultato che, sommando tutti i cali periodici, rispetto a quattro anni fa le quotazioni sono diminuite anche del 25%».
I prezzi calano, ma il decremento non ha portato ancora alla ripresa delle transazioni. Nella prima metà del 2012 sono state vendute in città 2.990 unità immobiliari, il 14,9% in meno rispetto all’anno precedente.
E il trend sarà lo stesso ancora per sei-dodici mesi: «L’Imu e la mancanza di agevolazioni creditizie non hanno certo aiutato il mercato – continua Condò –. I potenziali acquirenti sono disorientati, perché non sanno a cosa andranno incontro venendo in possesso di una casa, per il futuro si paventa una nuova tassa patrimoniale che si aggiunga all’imposta sugli immobili. Serve chiarezza, ma sarà possibile solo col prossimo governo, dunque dopo la prima metà del 2013. Per quella scadenza auspichiamo una prima, timida ripresa del mercato immobiliare».
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