da http://droghe.aduc.it [3], 19-10-2012
In Italia ci sono circa 24mila detenuti tossicodipendenti, a fronte di 4 istituti ad hoc (Icatt – Istituti a custodia attenuata per il trattamento dei tossicodipendenti) e 13 sezioni a custodia attenuata, che ‘ospitano’ in tutto 657 persone.
I dati sono emersi durante l’ultima seduta in commissione Giustizia alla Camera, dopo la presentazione di una interrogazione dei radicali (prima firmataria Rita Bernardini).
“Nonostante l’Italia sia un Paese il cui ordinamento è caratterizzato da una legislazione all’avanguardia – si legge nell’interrogazione – per quanto riguarda la possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena all’esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi. La legge prevede che i condannati a pene fino a sei anni di reclusione, quattro anni per coloro che si sono resi responsabili di reati particolarmente gravi, possano essere ammessi a scontare la pena all’esterno, presso strutture pubbliche o private, dopo aver superato positivamente o intrapreso un programma di recupero sociale”. “Eppure – aggiungono i radicali – queste persone continuano a rimanere in carcere.
Noi riteniamo sia invece preferibile che i detenuti tossicodipendenti, spesso condannati per spaccio di lieve entità, scontino la pena fuori dal carcere, nelle comunità di recupero [...] I detenuti tossicodipendenti sono persone che commetto reati in relazione allo stato di malattia e quindi hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione”.
LA RISPOSTA DEL GOVERNO IN COMMISSIONE “Il circuito penitenziario per tossicodipendenti è stato istituito nel 1991 – ha risposto in commissione il sottosegretario alla Giustizia, Sabato Malinconico -. Nello specifico sono quattro gli Icatt presenti in Italia: a Firenze, Roma, Eboli e Lauro; le sezioni a custodia attenuata sono invece presenti negli istituti di Torino Lorusso e Cutugno, Genova Marassi, Milano Bollate, Busto Arsizio, Castelfranco Emilia, Forlì, Rimini, San Gimignano, Giarre, Venezia Giudecca, Porto Azzurro, Napoli Secondigliano, e Barcellona Pozzo di Gotto”.
Il complesso di tali strutture ospitava, alla data del 27 settembre 2012, 657 detenuti tossicodipendenti. “L’accordo del 26 novembre 2009 – ha aggiunto Sabato Malinconico – raggiunto in sede di Conferenza unificata, intitolato “Strutture sanitarie nell’ambito del sistema penitenziario italiano”, ha previsto comunque una possibile rivisitazione dell’attuale panorama degli istituti e sezioni per la custodia attenuata dei tossicodipendenti, che potrà costituire oggetto di approfondito esame nell’ambito dello studio sui circuiti regionali”.
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