Mercoledì 10 ottobre, dalle ore 21:00 per ricordare i morti di carcere
Veglia davanti al carcere di Belluno in via Baldenich
Una veglia per un ragazzo che muore in carcere, uno dei tanti che si suicidano nei nostri istituti di pena, come quello di Belluno, in cui sabato scorso un tunisino si è tolto la vita ed un altro maghrebino rinchiuso nella stessa cella,è stato salvato dagli agenti della polizia penitenziaria. Una veglia per ricordare una vita spezzata in uno dei tantissimi istituti di reclusione italiani sovraffollati da 67mila detenuti in una capienza di 45mila. Una veglia per il diritto alla vita e la vita del diritto. Il diritto che viene calpestato ogni giorno dallo Stato che costringe a vivere in condizioni disumane i suoi detenuti, e gli agenti di polizia penitenziaria a non essere in grado di svolgere il loro lavoro arrivando essi stessi al suicidio. L'Osservatorio Permanente sulle morti in carcere rileva che da inizio anno sono morti in carcere 123 detenuti di cui 44 suicidi, 29 morti per "cause da accertare", 1 per sciopero della fame, 1 ucciso dal compagno di cella, 2 stroncati da overdose di farmaci e droghe, altri 46 deceduti per "cause naturali". Età media, 38 anni. 5 le donne (di cui 4 suicide), 38 in totale gli stranieri. Ma le vittime si contano anche tra le fila della Polizia Penitenziaria: 8 poliziotti si sono uccisi e un altro, Stefano Paba, 41 anni, è morto mercoledì scorso asfissiato dal fumo nella caserma del carcere di Biella. Il Presidente della Repubblica ha denunciato lo stato di crisi della giustizia italiana, parlando di «punto critico insostenibile cui è giunta la questione, sotto il profilo della giustizia ritardata e negata […] e sotto il profilo dei principi costituzionali e dei diritti umani negati per le persone ristrette in carcere, private della libertà per fini o precetti di sicurezza e di giustizia». Il Presidente del Senato, ha scritto pubblicamente di una «tragedia senza fine delle carceri italiane» che «rappresentano anche un atto di accusa, inquietante e insopprimibile, per tutta la classe dirigente e per tutte le istituzioni democratiche». Questo è lo sfascio della giustizia italiana per il quale il Partito Radicale chiede un provvedimento di amnistia urgente, non più prorogabile, per uscire immediatamente dalla condizione di illegalità rispetto alla nostra Costituzione. Amnistia come misura urgente di una riforma complessiva della giustizia civile e penale: 9 milioni di processi penali e 5 milioni di civili pendenti, attesa media per una sentenza definitiva di 9 anni. Ciò comporta 170 mila processi prescritti all'anno e una perdita per l'Italia stimata intorno ad un punto percentuale del PIL a causa dei mancati investimenti degli imprenditori. Ma per il Ministro della Giustizia Severino non è ancora tempo. Chiediamo e continueremo a chiedere, anche con una veglia laica e religiosa, l'Amnistia per il rispetto della nostra Costituzione, della giurisdizione europea, del diritto internazionale. Per il rispetto della coscienza civile del nostro Paese.
Alla manifestazione ha aderito Ristretti Orizzonti, Associazione Estramenia.
Maria Grazia Lucchiari
Comitato Nazionale Radicali italiani
http://venetoradicale.blogspot.com/2012/10/suicidio-al-carcere-di-belluno-veglia.html
9 Ottobre, 2012 - 11:18
ristretti orizzonti
Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2012/10/suicidio-al-carcere-di-belluno-veglia.html [4]