di Diego Civitillo, da www.epressonline.net [3], 07-09-2012
Una mattina di ordinaria paura a Pozzuoli: uno sciame sismico è in corso dalle prime ore del mattino, decine le scosse segnalate dalla strumentazione di cui almeno cinque sono state avvertite distintamente dalla popolazione residente traPozzuoli ed Arco Felice.
Al momento non si conosce la magnitudo dei singoli eventi, ancora in fase di analisi da parte dei tecnici dell’Osservatorio Vesuviano, ma è noto che si sono verificati ad una profondità variabile tra 1 e 3 km nel golfo di Pozzuoli. Non si registrano danni a cose o persone. Solo paura, quindi, e un buon numero di cittadini scesi in strada soprattutto dopo la scossa più intensa, quella delle 9:35. La principale preoccupazione della popolazione è che si tratti dell’inizio di una nuova fase bradisismica come quelle degli anni ’70 e ’80.
Lo sciame, seppur più intenso della media, rientra nelle normali dinamiche bradisismiche di cui tutta l’area flegrea è teatro. Sono centinaia infatti le scosse strumentali che ogni giorno vengono registrate nei laboratori dell’Osservatorio Vesuviano, cosi come è noto che l’attuale fase bradisismica è di graduale ascesa. L’attività sismica non si è mai arrestata in questi anni ed eventi più intensi, quantomeno avvertibili dalla popolazione, non sono da escludere anche nel futuro prossimo.
Di colpo la popolazione flegrea si ritrova ad affrontare gli incubi del passato, stavolta con maggior consapevolezza di quel che sarebbe possibile fare. L’assenza di piani di emergenza ed evacuazione per l’area sono una responsabilità che grava sia sulla popolazione – che facilmente dimentica quanto sia importante seguire basilari norme di sicurezza soprattutto in edilizia – sia soprattutto sulle istituzioni, sorde alle richieste del mondo tecnico scientifico quando c’è da spendere un euro in prevenzione. Ma in prima linea quando poi c’è da “lucrare” sulle emergenze.
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