Continuano le iniziative del Partito Radicale per porre nell’agenda della politica italiana lo stato delle carceri italiane col suo carico di dolore e di illegalità. Dal primo gennaio 2012 a oggi 34 detenuti e 7 agenti si sono suicidati, 689 sono stati i tentativi e 383 i salvataggi all’ultimo minuto. Ai quattro giorni di lotta nonviolenta, dal 18 al 21 luglio scorso, lanciati da Marco Pannella per sostenere la proposta di Amnistia per la riforma della Giustizia civile e penale nel nostro Paese, hanno aderito anche i detenuti del circondariale di Verona con l’astensione dal cibo e donando i loro alimenti alla Caritas. All’interno dell’istituto sono reclusi oltre 809 persone a fronte di una capienza regolamentare di 527 detenuti e una capacità tollerabile di 777, definita dal ministero della Giustizia quale soglia massima di sopportabilità ricettiva. Sono circa 30mila i detenuti, fra uomini e donne, personale amministrativo, polizia penitenziaria, direttori e dirigenze delle carceri che in tutta Italia si sono uniti con uno sciopero della fame e con momenti di silenzio. Dalla comunità penitenziaria è partito un messaggio chiaro e forte per il rispetto dei diritti umani e il ripristino dello stato di diritto. Un messaggio alla comunità della politica, in primis al Presidente della Repubblica, che un anno fa disse: “Evidente è l’abisso che separa la realtà carceraria di oggi dal dettato costituzionale sulla funzione rieducativa della pena e sui diritti e la dignità della persona”. Nelle carceri italiane sono ammassati 66.170 detenuti per 42-45 mila posti. Pannella chiede da mesi al Capo dello stato di prendersi la responsabilità di mandare un messaggio alle Camere sul tema dell’amnistia e riforma della giustizia, una richiesta partita anche da più di cento tra costituzionalisti e docenti di diritto penale che hanno inviato una lettera/appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per uscire immediatamente dalla condizione criminale rispetto alla nostra Costituzione, rispetto alla giurisdizione europea, rispetto al diritto internazionale e rispetto alla coscienza civile del nostro Paese. Domani, 2 agosto, davanti al carcere di Verona, dalle 11:00 alle 16:00 i militanti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Traspartito raccoglieranno le adesioni dei famigliari dei detenuti che si recano in visita ai loro congiunti. Maria Grazia Lucchiari (Comitato Nazionale Radicali Italiani) Per unirsi all’iniziativa telefonare: 392/4041304
Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2012/08/presidio-davanti-al-carcere-di-verona.html [4]