A soli pochi giorni di distanza dal post sulla proposta referendaria, ci sono già importanti novità!
Il “comitato del sole” (comitato che promuove uno dei referendum) ha deciso, con un comunicato ufficiale [4]pubblicato ieri, di sospendere la raccolta delle firme! Non si può che accogliere positivamente la posizione del comitato che, resosi conto dell’inutilizzabilità delle stesse, ha finalmente comunicato ai suoi militanti e simpatizzanti la cessazione della raccolta.
Perplessità destano, invece, le motivazioni addotte dal comitato, che indicano nell’esiguo numero di firme la causa della sospensione della raccolta, mentre il comunicato tocca solo marginalmente il problema della tempistica della raccolta (che era stato affrontato anche su questo blog [5]solo pochi giorni fa).
Gli organizzatori, infatti, sostengono che, se avessero raggiunto il numero di firme sufficiente, avrebbero superato i limiti imposti dalla legge 352 del 1970 chiedendo al governo l’emissione di un decreto legge che derogasse alla legge stessa!
Ma come? Il referendum non era lo strumento per “riprendersi la sovranità popolare”? Per far capire finalmente alla casta che era arrivata l’ora di rispettare la legge? Chiedere una deroga legislativa ad hoc per rendere valide firme altrimenti inutilizzabili, non mi sembra una “ventata di aria fresca” nel nostro panorama politico!
Per sostenere la bontà e la fattibilità della loro raccolta, indicano poi due precedenti in cui il legislatore ha, appunto con decreto, salvato firme che altrimenti sarebbero state non depositabili. I decreti, però, sono datati 1994 e 1995, e riguardano l’XI e la XII legislatura, rispettivamente la prima e la terza legislatura più breve della storia d’Italia, entrambe non andate a scadenza naturale (come, invece, probabilmente andrà questa), ma cessate nel giro di 700 giorni circa. Si capiscono, quindi, le motivazioni che hanno spinto il legislatore dell’epoca a derogare alla legge stessa: i comitati organizzatori non potevano sapere dello scioglimento delle camere anticipato e, per giunta, essendosi tenute tre elezioni nel giro di quattro anni, il diritto al referendum sarebbe risultato oltremodo compresso!
Insomma: siamo ben distanti dal nostro caso, e il comitato avrebbe fatto più bella figura a chiedere scusa per la raccolta inutile, rimandando il tutto a Ottobre. Resta il dubbio su cosa li abbia spinti a raccogliere firme evidentemente inutilizzabili.
Però, se nel caso del comitato del sole si possono criticare le motivazioni, ma la scelta è apprezzabile, rimane il caso dell’unione popolare, piccolo partito formato da ex dirigenti dell’UDC, promotore di un referendum simile a quello del comitato del sole.
Pur dinanzi ai dubbi di molti attivisti, continuano imperterriti nella raccolta firme, e la giustificano, per bocca della rappresentante nazionale Maria di Prato [8] citando due sentenze del Comitato Centrale per il referendum della Corte di Cassazione che definiscono che per “anno anteriore alla scadenza delle camere” si deve intendere l’anno solare e non i 365 giorni. Sentenze che evidentemente poco hanno a che vedere con la “nostra” questione, visto che il 2012 è l’anno solare anteriore a quello della scadenza delle camere (2013)!
Per togliere ogni dubbio, poi, sostengono di voler ricominciare la raccolta anche ad ottobre. La confusione sembra regnare anche dalle loro parti.
Queste due differenti e fantasiose posizioni mantenute dai comitati promotori non sono servite a fare chiarezza e mi fanno porre alcune domande :
è questa è la politica che dovrebbe rivoluzionare la nostra democrazia?
Sono questi i dirigenti che dovrebbero guidare il paese fuori dalle sabbie della “vecchia politica”?
Hanno raccolto firme invalide per ignoranza o con malizia (le firme si buttano, ma la visibilità ottenuta resta)? E quale delle due sarebbe peggio?
Le risposte a queste domande le troveremo alle prossime elezioni, i dubbi, nel frattempo, rimangono.
Giuliano Stasio, Direzione Radicali Verona
