di Valter Vecellio, da “Notizie Radicali”, 18-07-2012
Oggi comincia quell’iniziativa che per comodità si può riassumere in “quattro giorni di digiuno e di silenzio”. Anche qui, una briciola di curiosità sarebbe cosa normale. Che cosa vorrà mai dire: “di silenzio”? Marco Pannella, Emma Bonino, i radicali, e tutti coloro che – dentro e fuori le carceri si vorranno unire a loro – per quattro giorni oltre a nutrirsi di cappuccini, si asterranno dal parlare, replicheranno – chissà – quel tipo di operazione di molti anni fa, quando i radicali si presentarono a una tribuna elettorale imbavagliati, e furono minuti lunghissimi, interminabili, che hanno fatto storia?
Da almeno una settimana è disponibile in rete, nei siti radicali, un lungo e articolato testo, una lettera-appello rivolta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Quella lettera-appello è una precisa e perfetta radiografia della situazione giustizia in Italia; e si chiede al presidente della Repubblica – quel Napolitano che giusto un anno fa denunciava “l’impellente urgenza” e prima di essere eletto capo dello Stato, a Natale aveva marciato per l’amnistia [3] e l’indulto – che invii un suo messaggio alle Camere, per porre senatori e deputati di fronte alle loro responsabilità. La lettera-appello è stata sottoscritta da oltre un centinaio di prestigiosi giuristi, costituzionalisti, esperti del diritto. Non è mai accaduto, in questi sessant’anni di storia italiana, un fatto più unico che raro; eppure è come se quella lettera-appello non ci sia, ne ha parlato solo Dimitri Buffa su “L’Opinione”.
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