da www.ilmattino.it [3], 22-06-2012
NAPOLI – Dopo 27 ore ininterrotte di lavoro, il Consiglio comunale di Napoli ha approvato il Bilancio di previsione 2012. Così il voto finale: 27 sì (IDV, Napoli è Tua, Federazione della Sinistra), 8 astenuti (PD, SEL, Udc, Zimbaldi del Gruppo Misto), 1 no (Moretto del PDL Napoli). Non hanno partecipato al voto due consiglieri di “Napoli è Tua”, gruppo che sostiene il sindaco Luigi De Magistris. Le voci principali sono quelle annunciate questa mattina dal nostro giornale.
Imu. L’Imu (Imposta municipale unica sostituisce l’Ici) è stata iscritta in bilancio per circa 260 milioni di euro. Confermata la detrazione fissa di 200 euro, oltre quella spettante per i figli a carico minori di 26 anni pari a 50 fino al limite di 400 euro. Giova ricordare che il 50 per cento dell’incasso finisce nelle casse dello Stato. L’aliquota sulla prima casa passa da 0,4 per mille a 0,5 per mille per la seconda da 7,6 a 10,6 per mille. Se si spalmano gli aumenti su tutto il patrimonio tassabile la media è di 22,49 euro. In realtà chi abita nelle case popolari, ultrapopolari e rurali paga 0. Mentre chi è in abitazioni signorili, villini e ville paga un aumento fino a 1700 euro.
Irpef. Si passa dall’aliquota unica per tutti pari al 5 per mille, applicata sino al 2011 a un sistema progressivo. «Ciò significa – si legge nella relazione firmata dall’assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo – che su un totale di 352mila contribuenti, 54mila (il 15% del totale) saranno totalmente esentati dal pagamento della addizionale; oltre 290mila (tutti quelli che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro) pagheranno meno dell’anno scorso. Coloro che hanno redditi medio alti pagheranno un po’ di più». L’imposta è stata iscritta in bilancio per una somma di 49 milioni di euro per il 2012.
Tassa di soggiorno. Da 1 a 4 euro a seconda delle stelle degli alberghi, la tassazione parte dalle 2 stelle. Il gettito previsto è di 2 milioni e si riferisce al semestre giugno-dicembre. Il soldi saranno reinvestiti nel settore turismo e cultura.
Investimenti. Cento milioni tondi per rilanciare l’economia cittadina tirati fuori da tre capitoli: mutui dormienti, accesi dalle passate amministrazioni ma mai attivati 57 milioni; alienazione di quote di proprietà delle partecipate Stoà e Gesac, circa 20 milioni; alienazione patrimonio immobiliare, circa 23 milioni. Soldi impegnati che verranno spesi per il cosiddetto «quotidiano» ovvero il miglioramento della qualità della vita. Spiccano in questo quadro i 5 milioni per l’ambiente ovvero parchi giardini e tutto quello che ne consegue, 800mila euro per gli impianti sportivi, 9,7 milioni per la manutenzione del patrimonio immobiliare e 2,5 per l’edilizia pubblica. E ben 8 milioni sulle partecipate con operazioni di ricapitalizzazione e miglioramento del servizio è il caso di Asìa. Rilevanti gli oltre 11 milioni per la manutenzione delle strade, i 3 milioni per il progetto Itaca, i varchi telematici per le ztl che consentiranno di liberare i vigili urbani.
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