di Anna Maria Greco pubblicato su Il Giornale, il 12/06/12
È stato magistrato, deputato, imputato e scarcerato perché, perla Cassazione, non c’ erano i presupposti per l’arresto. Né quelli per il reato di associazione per delinquere, riguardo alla cosiddetta «P4». Ora, Alfonso Papa ha la sua crociata: contro la carcerazione preventiva.
«Giovedì ho interrotto le due settimane di sciopero della fame, dopo l’ennesimo suicidio nel carcere di Sollicciano. Su delega del presidente Berlusconi ho presentato una proposta di legge che ha già raccolto 300 firme, in Pdl, Popolo e territorio e Fli. Ho invitato Udc, radicali e Lega ad appoggiarla e domani (oggi per chi legge, ndr) in aula raccoglierò altre firme».
«Limita la carcerazione preventiva a delitti di sangue, reati di maggior allarme sociale, mafia e terrorismo. Fissa la durata massima a 6 mesi, mentre oggi arriva anche a 6 anni. Vita rubata, come i miei 6 mesi, che non potrà mai essere restituita. Inoltre, prevede che questi detenuti siano separati da quelli che stanno espiando la pena».
«Dall’azione del governo è scomparsa la prepotente urgenza per questi temi. Ma io chiederò la calendarizzazione prima possibile e conto che i partiti mantengano le loro promesse. Alla direzione delPd1 se ne è parlato come di uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale, il segnale che il partito torna a occuparsi dei grandi temi della giustizia».
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