La legge 194 sull’interruzione di gravidanza – perennemente al centro di aspre polemiche – ora potrebbe essere modificata, perché in contrasto con quanto previsto da una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea del 18 ottobre 2011 (dalla quale "l'embrione umano è stato riconosciuto quale soggetto da tutelarsi in modo assoluto"). Tutto nasce a seguito della richiesta di una minorenne che aveva espresso la volontà di voler abortire, senza coinvolgere i genitori, e di un giudice tutelare di Spoleto che – prendendosi cura del caso - si è voluto rivolgere alla Corte Costituzionale. Il giudice, dopo aver parlato con la ragazza, ha comunicato in una nota la determinazione e la piena convinzione di quest’ultima di “non essere in grado di crescere un figlio, né di essere disposta ad accogliere un evento che non solo interferirebbe con i suoi progetti di crescita e di vita, ma rappresenterebbe un profondo stravolgimento esistenziale”. Secondo il giudice, quindi, la facoltà prevista dall'articolo 4 della legge 194 di procedere volontariamente all'interruzione della gravidanza entro i primi 90 giorni dal concepimento comporta “l'inevitabile risultato della distruzione di quell'embrione umano che è stato riconosciuto quale soggetto da tutelarsi in modo assoluto”. In particolare l’art. 4, secondo il giudice di Spoleto, è in contrasto con alcuni articoli della Costituzione, ovvero quelli di tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, del diritto alla salute, della cooperazione internazionale fino al diritto all’assistenza sanitaria e ospedaliera. La legge sull’aborto ha una storia di circa 40 anni ma – a quanto pare - è stata “chiamata” ancora una volta per essere sottoposta all’esame della Consulta il 20 giugno, dove verrà esaminata la legittimità proprio dell'articolo 4 sulle circostanze che legittimano l'interruzione di gravidanza. agenziaradicale.com link: tinyurl.com/bm7gpvu [3]
Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/680/aborto-la-legge-194-sotto-esame-della-consulta [4]