È inaccettabile che il parlamento abbia deciso di non pubblicare i dati dei candidati all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e per il Garante della Privacy, estinguendo ogni possibilità per un dibattito pubblico, e con i cittadini lasciati fuori dalla porte del parlamento.
Gli uffici stampa di entrambe le camere hanno infatti confermato che i profili dei candidati saranno a disposizione dei soli parlamentari; diversamente da quanto era stato annunciato viene quindi negata la trasparenza in un processo già pieno di ombre. Come era già successo per i dati patrimoniali degli eletti la normativa sulla privacy viene utilizzata non per difendere i cittadini, ma a scudo dei potenti e degli interessi che vogliono indirizzare la nomina dei nuovi commissari alle autorità indipendenti.
Il frutto di questa scelta di chiusura è una diretta conseguenza dell’assenza di regole, senza le quali il parlamento si è dimostrato incapace di attendere alle proprie promesse di più elementare trasparenza.
Pertanto ci appelliamo ai parlamentari affinchè si oppongano a questa decisione e decidano di rendere pubblici tutti i dati dei candidati ora in loro possesso.