Genova - Il cinema Eden è andato. Chiuso. I pegliesi che non se ne sono fatti ancora una ragione, dovranno rassegnarsi presto. Oggi una manifestazione è stata organizzata dai residenti in piazza Bonavino in segno di protesta per la costruzione dei box di via Pavia. Alla protesta hanno preso parte circa 500 persone che in corteo hanno fatto il giro del quartiere. Proprio in via Pavia, a fianco del civico 6, la prossima settimana arriverà la trivella. Scaverà i tre piani di parcheggio nel sottosuolo. «Qui inizieranno i problemi per tutta Pegli, oggi in piazza dobbiamo esserci tutti» annuncia Gianni Ricci, residente. Saranno milleduecento i camion che porteranno via la terra dello scavo. «Faranno la spola tra il cantiere e l’Aurelia, passando per le vie interne di Pegli», spiega Rocco Frontera, direttore del cinema Eden. Per la precisione, i camion usciranno con il carico di terra da via Pavia. Poi proseguiranno per piazza Bonavino, via Rizzo, tutto il quartier Giardino fino ad arrivare in via Ungaretti. Questo in uscita. In entrata, invece, il perscorso sarà a ritroso: via Ungaretti, poi quartier Giardino fino a via Martiri della Libertà. In quest’utlima il traffico verrà modificato. Cancellato il senso unico che da via Garelli costringe a imboccare via Martiri in direzione ponente. Lì verrà introdotto il senso unico alternato. Perché i grossi mezzi non hanno via di sbocco sull’Aurelia da Pegli. La chiusura di via Teodoro di Monferrato, unica strada accessibile ai camion e altro mistero irrisolto nella delegazione, impone questo giro. Troppo fragili i ponti che superano la ferrovia della delegazione per sopportare quel transito. E questa rivoluzione del traffico è il primo grande problema. «Perché queste strade sono molto strette – osserva Narciso Pittaluga, responsabile del comitato di cittadini – e di conseguenza verranno eliminati i parcheggi su tutto il percorso». Un centinaio. Numero che potrebbe però aumentare. E nasce anche la prima incognita. «Due anni fa – racconta ancora Pittaluga – la strada in via Pavia ha ceduto. Uno smottamento provocato dall’acqua che ha fatto riemergere i vecchi cunicoli sotterranei che collegavano le alture con il lungomare». Quei tunnel scavati dai Doria, che mettevano in comunicazione le proprietà all’interno con quelle sul mare. Cunicoli rimasti lì, sotto lo strato di asfalto. «Come è possibile che ora, quelle strade, possano essere percorse da tir carichi di terra?». La domanda di Carlo Calcagno, residente in via Pavia, è la stessa che il Municipio ha posto, per iscritto, a palazzo Tursi. Più di un anno fa. Senza risposta. Ma c’è anche un’incognita più grossa, preoccupante. «Sotto il terreno ci sono più falde acquifere – spiega Massimo Bruzzone, residente – e nel corso degli anni come condominio abbiamo dovuto affrontare spese per far costruire una cisterna che la raccogliesse in parte». Come reagirà quel serbatoio d’acqua una volta che la trivella affonderà il proprio artiglio nel terreno nessuno lo sa con chiarezza. «Avevamo scritto a Tursi di rivedere tutto il progetto – dicono dal Municipio – di effettuare nuovi sopralluoghi. Dovevamo alzare l’attenzione dopo i fatti di via Dagnino». Il riferimento è alla frana causata dalla costruzione di altri box interrati. Ma quell’episodio, per i padri Benedettini dell’ abbazia di Finale Ligure, proprietari dell’area dell’Eden, dev’essere acqua passata. Il cantiere no. Quella è acqua che deve ancora venire. E verrà, contro il volere di tutti.
ilsecoloxix.it link alla notizia con video: tinyurl.com/c7e592t [3]
Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/671/case-a-rischio-e-tir-pegli-in-piazza [4]