ASSOCIAZIONE RADICALE SALERNITANA “MAURIZIO PROVENZA”
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COMUNICATO STAMPA
Salerno, lì 22 maggio 2012
RADICALI/SALERNO: RITA BERNARDINI AL “SALERNO CAMPANIA PRIDE 2012” PER UNA TAVOLA ROTONDA SULLA QUESTIONE GIUSTIZIA E LA PROPOSTA RADICALE DI AMNISTIA
All’Interno del pride park- villaggio dei diritti, ieri sera si è conclusa la seconda sessione “Giustizia e carceri” con la favola rotonda sulla questione giustizia e l’amnistia quale proposta di riforma strutturale. il convegno organizzato dai militanti Radicali del partito nonviolento, transnazionale e transpartito dal titolo: “Dalle condanne della Corte di Giustizia Europea all’amnistia quale molla per lo sviluppo economico”.
La tavola rotonda con Rita Bernardini, deputata Radicale componente della Commissione Giustizia della Camera, introdotta da Donato Salzano segretario dei Radicali Salerno “Maurizio Provenza” e moderata dal direttore di Telecolore Franco Esposito , ha avuto come ospiti d’eccezione l’On. Gennaro Mucciolo, Consigliere regionale del Partito Socialista, e Franco Picarone, Assessore all’annona del Comune di Salerno. Sono intervenuti anche l’avv .Pierluigi Spadafora, l’avv. Gianluigi Cassandra presidente dell’ASI di Salerno, la dott.sa Rita Romano, direttrice del carcere di Eboli I.C.A.A.T.; i prof. Massimo Adinolfi docente di Filosofia della Comunicazione dell’Università degli Sudi di Cassino e Francesco Schiaffo docente associato di diritto penale presso l’Università degli Studi di Salerno, e la presidente dell’Associazione Indiani d’Occidente Santa Rossi.
Donato Salzano segretario dei Radicali di Salerno nella sua introduzione a tracciato le linee del dibattito sul caso Italia, i suoi 10 milioni di processi pendenti e la violazione della convenzione europea dei diritti dell’uomo: “la questione Giustizia e la sua appendice carceraria, la chiusura degli Opg. Ma più in generale l”amnistia quale molla per lo sviluppo economico, tale da azzerare il penale per trasferire risorse e uomini sul civile, così d’agganciare investimenti in territori dalla spiccata vocazione alla crescita e flussi di capitali, per evitare che il tessuto economico sia prigioniero e sottomesso in regime di monopolio alle lavanderie delle varie “drine” che si spartiscono il territorio per sfere d’influenze. Senza poi dimenticare i costi della malagiustizia rispetto al PIL, insomma l’amnistia quale intervento di riforma strutturale prima dell’economia e poi della giustizia, perché il mercato è libero se regolato da una efficace e veloce giurisdizione. Abbiamo messo su una discussione aperta con la cittadinanza in un confronto a tutto campo”.
L’On Gennaro Mucciolo si è soffermato nel ricordare la comune militanza sulla giustizia giusta tra Socialisti e Radicali: “io, come Loris Fortuna per il divorzio, e poi ancora insieme ai militanti Radicali lottammo allora per la vittoria del referendum Tortora sulla responsabilità civile dei magistrati. Da allora nulla è cambiato, continuiamo a lottare insieme per la riforma della giustizia”.
L’Assessore Franco Picarone si è soffermato sulla proposta radicale di amnistia quale riforma non solo del processo penale ma anche in particolare del processo civile: “I costi della bancarotta della giustizia sono un macigno sulle imprese e sullo sviluppo economico, perché non solo gravano sul PIL ma anche sulle possibilità di investimenti di capitali stranieri nel nostro paese.”
A concludere, l’On. Rita Bernardini si è soffermata non solo sulle sentenze della Corte di Giustizia Europea, ma anche sui costi della giustizia che gravano su ogni famiglia italiana: “a fronte delle 2121 condanne al Governo Italiano della Corte di Giustizia Europea, di cui 1139 per la lunghezza dei processi, per la violazione della convenzione dei Diritti dell’Uomo, il 2,2% delle famiglie italiane sono interessate dal calvario della lunghezza del processo. In Campania l’1,1% delle famiglie è coinvolta in un processo: la regione detiene la maglia nera, non solo in Italia, m anche in Europa per la lunghezza dei dibattimenti.”