di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net [3], 21-05-2012
La questione Bagnoli torna a infiammare il dibattito politico locale e, soprattutto, a creare nuove polemiche e spaccature. Dopo essere stata al centro di progetti di rilancio a cominciare dalla bonifica e coinvolta – almeno nelle intenzioni – nel grande circo dell’America’s Cup, si sta facendo strada l’ipotesi di impiantarvi un impianto di compostaggio. Perplessi i partiti dell’opposizione e i costruttori, che avevano immaginato interventi di ben altra natura, mentre a difesa della suddetta ipotesi si schiera il vice sindaco, Tommaso Sodano.
A dire no all’impianto di compostaggio a Bagnoli è anche il presidente della decima municipalità, Giorgio De Francesco. Secondo De Francesco, la decisione di impiantare un digestore anaerobico – nome tecnico dell’impianto di compostaggio – nella ex zona industriale, rappresenta un passo indietro rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale e non solo. “Dalla Coppa America ai rifiuti, questa amministrazione ha fatto fare un bel salto a Bagnoli, un salto verso il basso“. De Francesco ha anche aggiunto che: “Sognavamo una linea di costa come Cannes e ci ritroviamo senza certezze e con un nuovo annuncio per un impianto di rifiuti”.
Parole dure, che fanno il paio con quelle pronunciate da Rudy Girardi, presidente di Acen. Il numero uno della sigla che riunisce gli imprenditori edili partenopei ha così giudicato il cambio di rotta dell’amministrazione su Bagnoli: “È evidente che il problema dei rifiuti va affrontato nel suo complesso, ma certamente a Bagnoli vanno assunte decisioni con tutte le cautele possibili, ricordando peraltro che la linea politica finora prevalente era quella del risarcimento ambientale agli abitanti”. Proprio quest’ultimo aspetto sarà dirimente nel fare accettare la costruzione di questo impianto a una comunità già provata da decenni di abusi ambientali perpetrati dalle grandi industrie lì presenti in passato.
Non è un caso se, difendendo il progetto in questione,Tommaso Sodano si sia preoccupato di rassicurare i bagnolesi che l’impianto non produrrà miasmi. Inoltre, ha ricordato Sodano, l’impianto di compostaggio sarà discreto, componendosi di alcuni piccoli capannoni che lavoreranno la frazione umida in assenza di ossigeno, creerà nuovi posti di lavoro e rappresenterà una svolta nel modo di trattare i rifiuti. Se fino a oggi è sempre prevalsa l’idea di incenerire, modalità respinta da Palazzo San Giacomo che si oppone a ogni ipotesi di costruzione di termovalorizzatori a Napoli, questi nuovi impianti garantiranno recupero dei materiali. Non solo Bagnoli, nelle intenzioni del Comune, ospiterà tale impianto ma anche Scampia e Napoli Est proprio nell’area dove la Regione vorrebbe impiantare un nuovo inceneritore (clicca qui). Sodano ha poi definito un “valore aggiunto” la costruzione dell’impianto aBagnoli, sebbene l’area abbia bisogno anche di altri interventi.
A ricordarlo è Pietro Rinaldi, consigliere di Napoli è Tua: “Qualsiasi ipotesi che prevede un sito di compostaggio ha il nostro appoggio, però la bonifica rimane una priorità, prima di qualsiasi altro annuncio. E soprattutto è bene concordare i progetti con la popolazione e non imporli dall’alto”. Chi invece si schiera a spada tratta contro il progetto del Comune è il Pdl. Secondo il capogruppo consiliare, Stanislao Lanzotti, con l’impianto di compostaggio si affosserebbe ulteriormente il valore economico dei suoli bagnolesi. Lanzotti ha definito il progetto una “pietra tombale per la vocazione turistica e residenziale” di Bagnoli. Durissimo anche Gianni Lettieri. L’ex candidato sindaco del centrodestra ha attaccato la giunta, sostenendo che si sta perseguendo una strada ancora più inquinante rispetto ai tanto vilipesi inceneritori. Lettieri ha poi definito “improvvisazione e dilettantismo” il modus operandi di de Magistris e dei suoi.
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