Birmania: San Suu Kyi 'diserta' il Parlamento. La neoeletta leader dell’opposizione birmana, San Suu Kyi, insieme ai membri del suo partito - la Lega nazionale per la democrazia - ha annunciato di non volersi presentare alla prossima riunione del parlamento in cui è previsto il giuramento alla costituzione. Il motivo di questa forma di protesta, ha reso noto uno dei portavoce del partito Lnd, è spiegato dal rifiuto delle autorità di “modificare la formula del giuramento, in cui i parlamentari si impegnano a salvaguardare la Costituzione, scritta dalla giunta militare ora disciolta e approvata nel 2008 con un referendum-farsa”. Una questione questa che ha visto più volte coinvolta Suu Kyi, secondo cui è “inaccettabile la norma costituzionale che riserva ai militari un quarto dei seggi del Parlamento, di fatto preservando immutata la leadership dell'esercito”. Per far sì che ciò avvenga però sarebbe necessaria una maggioranza qualificata del 75% in Parlamento, impresa alquanto impossibile per qualsiasi governo, ipotizzando un veto dei deputati militari.
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Tibet: la protesta non si ‘spegne’. La Cina brucia ancora. Il gruppo 'Campagna Internazionale per il Tibet' ha fatto sapere, in un comunicato, che altri due giovani monaci tibetani, Sonam e Choephak Kyap, entrambi di 20 anni, si sono autoimmolati, nella provincia cinese del Sichuan. Inutile il tentativo di soccorso: i due monaci non ce l’hanno fatta, morti dopo poco a causa delle gravi ustioni che riportavano su tutto il corpo. Il numero sale vertiginosamente: sono 34 in totale i tibetani che hanno compiuto l'estremo gesto come segno di protesta contro la dura repressione attuata da Pechino. Le autorità tibetane continuano il loro impegno nel voler combattere il fenomeno virale delle torce umane e proprio ieri a Lhasa, capitale del Tibet, hanno voluto dare un premio a quasi 7mila monaci buddhisti “collaborazionisti”, che sono stati definiti come “patriottici e rispettosi della legge”.
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Da: agenziaradicale.com [3]
Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/611/agenzia-radicale-news-su-birmania-e-tibet [4]
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