Digitale e potere- rassegna stampa del 2 aprile
Privacy e trattamento dei dati personali
Regno Unito, big brother per legge Web News [3]
"Il Regno Unito sta per approvare una nuova legge che istituirà un “Grande Fratello” delle comunicazioni e lo estenderà ad ogni possibile mezzo possa mettere in contatto due utenti: dalle telefonate agli SMS, fino alle email, mettendo tutto sotto l’occhio vigile di una apposita commissione in grado di monitorare l’intero corpus dei messaggi veicolati entro i confini nazionali. Sarà tutto in mano al cosiddetto Government Communications Headquarters (GCHQ). Quel che si intende mettere a punto è un sistema in grado di raccogliere in tempo reale i dati sulle comunicazioni in essere, ricevendo anche dagli Internet Service Provider gli indirizzi email che fanno capo ad ogni singolo messaggio di posta inviato."
Expedia denuncia Google alla Commissione Europea Web News [4]
"Anche Expedia scende formalmente in campo contro Google portando avanti una propria accusa specifica contro il gruppo di Mountain View presso la Commissione Europea. Expedia punta il dito contro Google denunciando che le attività del motore di ricerca non sarebbero state portate avanti solo a danno di altre aziende, ma anche a danno dei consumatori. Expedia aveva già messo sotto accusa Google per l’acquisizione della ITA Software, ma in questo caso l’iniziativa sarebbe di natura differente: la parte denunciante ha fatto sapere di avere in mano le pistole fumanti necessarie per dimostrare la colpevolezza del motore di ricerca e per esplicare le modalità con cui Google ha fatto fuori i concorrenti sostituendo alle ricerche organiche i propri stessi servizi."
Facebook lavora a un motore di ricerca Zuckerberg rilancia la sfida a Google Repubblica.it [5]
"Immaginate un motore di ricerca che sappia già qualcosa di voi. Ammesso che siate iscritti al social network più grande del mondo, che viaggia verso il miliardo di utenti. Secondo Businessweek, Facebook starebbe lavorando proprio a questo: un motore all'interno del network, in grado di recuperare informazioni ma anche di collegarle alla vita sociale di chi le cerca, connettendo le <<amicizie>> e i <<mi piace>> con i risultati, i luoghi registrati e gli status dei contatti. La stessa mossa, o meglio la stessa strategia, Google l'ha applicata recentemente ma al contrario, utilizzando le informazioni di Google Plus (il social di Mountain View) per arricchire i risultati del motore di ricerca. Facebook, che al momento non ha comunicato nulla di ufficiale sui nuovi sviluppi, lavorerebbe all'inverso: parte dalle informazioni sociali raccolte negli anni e le aggancia alla chiave ricercata dall'utente."
EFF chiede la restituzione dei dati di MegaUpload Il Software.it [6]
" L'affaire MegaUpload continua a far parlare di sé. Dopo il sequestro del celeberrimo sito web per la condivisione di file da parte della autorità statunitensi, arriva oggi la notizia di un'iniziativa posta in campo dalla <<Electronic Frontier Foundation>> (EFF), organizzazione internazionale no-profit che si occupa di tutela dei diritti digitali e della libertà di parola, a tutela di tutti quegli utenti che hanno utilizzato i servizi di MegaUpload per <<mettere a fattor comune>> materiale non soggetto a copyright o comunque condiviso in modo legittimo. Per i responsabili di EFF, gli utenti che hanno legittimamente usato MegaUpload sarebbero stati vittime di un provvedimento che ha di fatto sottratto dati di loro proprietà: ecco quindi che l'organizzazione ha deciso di presentare alla corte federale dello stato della Virginia la restituzione del materiale."
Diritto d'autore
Catricalà: l'AGCOM non diventerà l'HADOPI italiana Zeus News [7]
"«Non è un documento ufficiale e assicuro che quella non è la bozza che io tengo nel cassetto»: spetta ad Antonio Catricalà, ex Garante per la Concorrenza e ora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, gettare acqua sul fuoco acceso dal documento trapelato in Rete e riguardante i poteri dell'AGCOM in materia di copyright. Catricalà ci tiene a far sapere che quella pubblicata dalla Stampa è una bozza che probabilmente proviene dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio e che, in parte, corrisponde a idee che sono state prese in considerazione. Tuttavia, il sottosegretario la definisce anche «deboluccia»: «ci sono diversi passaggi che non riconosco, mancano alcuni pezzi. La mia bozza è conforme alla norme europee, è più garantista, prevede anche l'intervento del giudice» spiega Catricalà. "
Sulle imprese la scure del digital divide ll Sole 24 Ore p.9
"L'11% delle imprese dei principali 90 distretti industriali italiani non può accedere a internet con un collegamento a banda larga di tipo Adsl, a una velocità minima di 2 Megabit al secondo (Mbps). Si tratta di un dato medio che nasconde al suo interno situazioni molto più gravi di digital divide. Mentre l'annullamento del digital divide infrastrutturale nella disponibilità di servizi di accesso a banda larga è in via di risoluzione nei principali paesi industrializzati, inclusa l'Italia, la situazione rimane molto eterogenea per le successive generazioni di servizi a banda larga. Secondo l'Osservatorio (Osservatorio nazionale banda larga-Between) in Europa l'Italia presenta ancora oggi un forte ritardo nell'utilizzo della banda larga."
Avanti tutta con l'agenda digitale Il Sole 24 Ore p.12
"Le imprese italiane soffrono il <<digital divide>>. Ben lontane dall'avere servizi a banda larga paragonabili a quelli dei principali Paesi europei, per non parlare di Corea del Sud o Giappone, scontano tutti i limiti infrastrutturali dell'attuale rete fissa, in termini di perdita di competitvità. L'agenda digitale del Governo è nelle mani di una cabina di regia di sei gruppi interministeriali, chiamati entro giugno a individuare le misure concrete - progetti operativi e pacchetti normativi- per ridurre la distanza dagli obiettivi richiesti, sì, dall'Unione europea , ma invocati ancor di più e prima dalle stesse aziende, per crescere e far crescere il Paese."
E-government
Frequenze, via il Beauty Contest La Repubblica p.1
"La formula è stata trovata: le frequenze del Beauty Contest saranno assegnate sì con un'asta competitiva, ma sarà un'asta low cost. L'effetto dal punto di vista della comunicazione è assicurato, anche perchè la formula individua il nodo politico: Passera si è impegnato in tv a bloccare il regalo di una frequenza a Mediaset (e anche a Rai e Telecom) e quindi quello è il punto di non ritorno. Le frequenze si dovevano pagare e si pagheranno. Già, ma quanto? Salvato il principio non si è ancora arrivati che a metà del guado. Il Beauty Contest è uno dei più grossi e intricati pasticci lasciati in eredità dal governo Berlusconi."
Fonte: http://www.agoradigitale.org/regno-unito-big-brother-legge [8]