Piccola vittoria per l'Argentina. Nel paese sudamericano in cui il 91% della popolazione è cattolico, la Corte suprema ha deciso di autorizzare l'aborto per le donne vittime di stupro. Finora, infatti, l'interruzione di gravidanza era consentita esclusivamente a donne con problemi psichici o nei casi in cui era a rischio la salute della futura madre. In caso di violenza sessuale invece era un giudice a dover stabilire quale delle vittime potesse abortire e in genere soltanto le donne con disabilità mentali venivano autorizzate. D'ora in avanti, spiega la sentenza adottata all'unanimità, “i medici non avranno più bisogno dell'approvazione della corte, ma dovranno solo avere una dichiarazione della vittima o del suo legale in cui si afferma che la gravidanza è l'esito di uno stupro”. Il provvedimento in pratica ha confermato la decisione della corte provinciale di Chubut, nel sud del Paese, che “nel marzo 2010 – scrivono i giudici – ha autorizzato l'aborto della giovane A.G., che a 15 anni era rimasta incinta dopo essere stata stuprata dal patrigno”. Ma il Presidente della Corte Suprema, Ricardo Lorenzetti, ha voluto precisare subito che la sentenza “non apre la strada” alla legalizzazione dell'aborto, su cui eventualmente può pronunciarsi solo il Parlamento. Il quale, per bocca del ministro della Giustizia Julio Alak, ha a sua volta sottolineato che il governo non è al momento pronto a presentare un legge che legalizzi l'interruzione di gravidanza, “questione che richiede un approfondito dibattito”. Intanto organizzazioni non governative e associazioni che si occupano della violenza di genere esultano per il piccolo passo in avanti che la sentenza, definita “storica”, rappresenta. Condanna senz'appello, invece, da parte del presidente dell'Episcopato Josè Maria Arancedo, secondo cui “l'aborto è l'eliminazione di una vita innocente e non esiste alcun motivo o ragione che lo giustifichi”.
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Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/564/argentina-sentenza-storica-si-all-aborto-in-caso-di-stupro [4]