di Marco Nurra 14/03/2012
Il 12 marzo l’organizzazione internazionale Reporter senza frontiere (RSF, Reporters sans frontières nell’originale francese) ha pubblicato nel suo sito la lista annuale [3] dei cosidetti “Nemici della Rete”, ossia i paesi che filtrano, censurano o spiano l’accesso dei cittadini alla Rete. I paesi “nemici” sono quelli in nero, mentre quelli in rosso, definiti come “sotto sorveglianza”, sono coloro che hanno introdotto una legislazione o provvedimenti che potrebbero essere considerati pericolosi e ostili alla neutralità della rete (qui [4] il rapporto completo stilato da RSF).
Ci sono alcuni cambiamenti [5] rispetto all’anno scorso. Scompaiono dalla lista di paesi come Venezuela (la legge che limiterebbe l’accesso non viene applicata) e Libia (per la caduta di Gheddafi). Altri non sono così fortunati e appaiono per la prima volta in questa classifica, come l’India, a causa delle continue attività di monitoraggio con il pretesto della sicurezza, e il Kazakistan, che si giustifica con l’instabilità politica per eseguire diverse attività di monitoraggio e blocco di siti web.
La legge presente in Francia e le minacce di disconnessione agli utenti, sono il motivo principale per cui il paese di Sarkozy appare nella mappa di RSF, così come accade con l’Australia.
Ma la vera domanda è: siamo sicuri che tutti gli altri siano invece “Amici della Rete”?
L’Italia, come sappiamo, prova e riprova da anni a mettere le imbragature alla Rete con continui provvedimenti ostili alla libertà dei netizen, puntualmente criticati e sventati grazie alla mobilitazione di associazioni come Agorà Digitale [6] o Valigia Blu [7] (cito quelle che conosco).
E ancora, come cambierà il mappamondo di RSF se venisse rattificato l’ACTA [8] in Europa(qui [9] la petizione di Agorà Digitale), o approvata definitivamente la SOPA [10] (attualmente in discussione presso la commissione giustizia del Congresso) negli Stati Uniti?
E senza andare così lontano, come considerare Spagna dopo l’effettiva applicazione della Ley Sinde-Wert [11], la quale prevede la chiusura preventiva di un sito che violi il diritto d’autore in appena 10 giorni?
Fonte: http://www.agoradigitale.org/i-paesi-nemici-di-internet-secondo-reporters-sans-frontieres [12]