Rassegna stampa 24 Febbraio
Privacy e trattamento dei dati personali
Privacy sul web, la svolta di Obama: "Una Carta per tutelare gli utenti" La Stampa.it [3]
"Il presidente americano Barack Obama scende in campo a tutela dei consumatori nel web. L’amministrazione ha svelato le linee guida di una “carta dei diritti”, sul modello del “Bill of Rights”, pilastro della Costituzione americana, per la tutela di dati personali su internet, basato sull’accordo spuntato con i giganti del settore, che hanno dato il loro via libera a rispettare, se richiesto, l’anonimato dei navigatori, non seguendo la loro attività online.«Gli americani non possono aspettare oltre per avere regole chiare che assicurino – ha affermato Obama - la sicurezza dei loro dati personali online»."
Internet/ Colossi di internet adottano un pulsante per la privacy TMNews [4]
"Dopo avere resistito per oltre un anno, i colossi di internet fanno un passo avanti per tutelare la privacy degli utenti. Alcune società tra cui Apple, Microsoft, Amazon e Google stanno introducendo un pulsante sul browser per impedire di rendere rintracciabili i propri dati. La decisione segna un passaggio chiave nella battaglia per la privacy sul web. Una causa per cui si sta battendo anche la Casa Bianca, che sta spingendo per l'approvazione di una legge che sancisce le regole con cui le imprese possono utilizzare abitudini di navigazione, preferenze e contatti degli utenti. La Federal Trade Commission, l'organo di controllo del commercio negli Stati Uniti, aveva invocato l'adozione del "pulsante anti-tracciamento" due anni fa e, a inizio 2011, la prima società ad adottarlo è stata Mozilla, produttore di Firefox, seguita da Microsoft, Internet Explorer e Apple. Si aggiungerà presto all'elenco anche Google, che prevede l'introduzione del pulsante su Chrome entro fine 2012."
Libertà d'informazione
Quando i tweet derubano Sarkozy Punto Informatico [5]
"Il 15 febbraio il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha deciso di entrare nella mischia. Si è creato un account Twitter: @NicolasSarkozy. Una bella idea, dato che la campagna elettorale è ufficialmente iniziata e le elezioni di aprile e maggio sono ormai imminenti. L'account è per lo più gestito da un team del Presidente, anche se sembra che ci siano una manciata di tweet personali contrassegnati da "NS". In appena cinque giorni l'account ha raccolto 90mila follower. C'è un però. La mattina seguente è stato sospeso @_NicolasSarkozy, un account creato dal giornale Kaboul.fr nel settembre 2010 per fare satira sul Presidente. @_NicolasSarkozy non è l'unico. Altri tre account sono stati disabilitati nel giro di pochi giorni: @MaFranceForte, @ForteFrance e @SarkozyCaSuffit. Anche loro facevano parodie sull'Eliseo. I primi due prendevano chiaramente in giro lo slogan della campagna elettorale di Sarkozy, mentre il terzo si può tradurre come "Sarkozy, basta". Gli account sarebbero stati chiusi perché non permettevano una chiara distinzione tra la persona reale e il fake sul social network, creando così la possibilità di uno scambio d'identità. In sostanza, i nomi degli account facevano intendere che dietro quel nome ci fosse il vero capo dell'Eliseo."
Sequestro preventivo Vajont: i provider della Confcommercio sfidano Maurizio Paniz al Tribunale della libertà di Belluno Fulog [6]
"I provider italiani aderenti ad Assoprovider- Confcommercio hanno depositato oggi , attraverso l’avv Fulvio Sarzana di S.Ippolito, al Tribunale della Libertà ( Riesame) di Belluno un Ricorso contro il provvedimento di blocco degli IP che si dirigono verso il portale Vajont.info, da adottare verso tutti i cittadini italiani,conseguente alla chiusura dello stesso portale internet . Il sequestro preventivo del portale dedicato alla tragedia del Vajont operato dal GIP di Belluno Aldo Giancotti dopo una querela presentata dall’On Maurizio Paniz, che si era sentito diffamato dal sito ed in particolare da una frase sarcastica diretta anche contro l’On. Domenico Scilipoti, era stato esteso anche a 226 provider italiani perché bloccassero qualsiasi accesso presente e futuro al portale e qualsiasi registrazione operata anche in futuro dal titolare del sito, un Bellunese di 54 anni."
Diritto d'autore
La Francia autorizza la digitalizzazione delle opere indisponibili del XX secolo. Monta la protesta degli autori Key4biz [7]
"Il Parlamento francese ha definitivamente adottato la legge sulla digitalizzazione delle opere indisponibili del XX secolo, che consente di comprare anche su internet i libri ormai introvabili nelle biblioteche. Le nuove disposizioni mirano a rendere accessibile in formato digitale tutta la produzione letteraria del secolo scorso, ormai fuori dal commercio, che però non è ancora di dominio pubblico perché non sono passati 70 anni dalla morte degli autori. La legge prevede che la Biblioteca nazionale francese raccolga in una banca dati pubblica tutte queste opere, il cui sfruttamento sarà gestito dalla Società di raccolta e distribuzione dei diritti (Société de perception et de répartition des droits - SRPD), che garantirà, in modo equo, il giusto compenso agli editori e autori."
Coca-Cola contro CocaColla.it Punto Informatico [8]
" I legali di Coca-Cola hanno scritto al blog cocacolla.it: chiesta la chiusura entro 15 giorni del dominio e la sospensione delle pratiche di registrazione del marchio collegato. Il blog italiano, nato ad aprile 2010 e "focalizzato su arte, design, advertising e nuove culture della rete" ha - in relativamente poco tempo - raggiunto numeri di tutto riguardo: 2 milioni di pageview nel 2011, 7mila like su Facebook e mille follower su Twitter. La motivazione di tale richiesta è, secondo la lettera inviata dall'azienda di Atlanta, che "la registrazione e l'utilizzo da parte sua del nome a dominio www.cocacolla.it [9] determina l'insorgere di un grave rischio di confusione per i consumatori che possono essere indotti a ritenere che il segno COCACOLLA ed il nome a dominio www.cocacolla.it [9] siano volti a contraddistinguere prodotti/servizi distribuiti, organizzati o sponsorizzati dalla nostra cliente o che comunque l'uso del segno COCACOLLA da parte sua sia stato autorizzato dalla nostra assistita in base ad accordi o altri legami contrattuali o societari, il che non corrisponde al vero. L'uso del segno COCACOLLA e del nome a dominio www.cocacolla.it [9] da parte sua costituisce inoltre contraffazione dei celebri marchi costituiti dalla dicitura Coca-Cola della nostra assistita"."
Martusciello: "Copyright e libertà di espressione non sono in antitesi" Corriere delle comunicazioni [10]
"Il commissario Agconm rilancia sulla difesa del diritto d'autore: "Bisogna investire sullo sviluppo di nuovi contenuti e assicurare un'adeguata azione di contrasto alla pirateria". Pd, Idv, Radicali e Fli inviano una lettera all'Authority: "Temiamo conflitto di competenze". “Occorre fugare ogni dubbio e superare l'equivoco che la fruizione deregolamentata dei contenuti autoriali sul web è sinonimo di libertà e democrazia”. Lo ha affermato il commissario Agcom Antonio Martusciello, intervenendo convegno organizzato oggi dall'Icom a Roma sulla “Riforma del diritto d'autore ed il rilancio del mercato degli audiovisivi digitali”.
Diritto d'accesso
Beauty contest, spuntano le prime ipotesi Corriere delle Comunicazioni [11]
"Per ora si sa soltanto che sul tema frequenze Silvio Berlusconi rimane sulle proprie posizioni. Anche se, nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi con Mario Monti, avrebbe garantito - secondo i boatos del Transatlantico - che "non ci saranno forzature". Ma rispetto a cosa? In realtà il fronte frequenze sta facendosi via via più bollente di fronte alle novità messe in campo dalla conferenza di Ginevra e dall'Europarlamento. Nonché dal conto alla rovescia su beauty contest, switch off, liberazione delle frequenze da parte delle emittenti locali. Una gigantesca gatta da pelare per il ministero dello Sviluppo economico guidato da Corrado Passera, messo sotto pressione da molteplici settori: premono i broadcaster, in testa Mediaset e il suo titolare Berlusconi, per chiudere prima possibile la partita del beauty contest con una rapida "consegna" dei multiplex garantiti dal precedente governo, preme l'Europa che chiede a gran voce a tutti gli Stati di rivedere le politiche per lo spettro radio in vista di un maggiore coinvolgimento degli operatori di Tlc. E premono, non ultime, le stesse Tlc italiane che aspettano di poter finalmente disporre delle porzioni di spettro acquisite a caro prezzo con l'asta Lte di settembre. Ma ancora occupate dalle tv locali (cui dovrebbero andare a risarcimento, secondo i calcoli del governo Monti, 174 milioni di euro)."
Frequenze, le tv fanno pressing Italia Oggi, p. 18
"E' <<guerra fredda>> tra gli attori del mercato televisivo, nazionali e locali, in attesa di capire i possibili scenari collegati al beauty contest , sospeso lo scorso 20 gennaio (per un arco temporale di 90 giorni) dall'attuale governo, e di programmare il cambio di destinazione della banda a 700 Mhz, oggi occupata dai canali televisivi, ma destinata dal 2015 agli operatori tlc. Una competizione nata in ambito domestico, ma che rischia di allargarsi ad altre nazioni confinanti, soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Questa, in sintesi, la fotografia attuale del mercato delle frequenze registrata in occasione del dibattito <<Tv Universe 2012>>, promosso ieri a Roma da Business International."
Profumo: "Un miliardo per le smart city" Corriere delle Comunicazioni [12]
"Un miliardo di euro per spingere la realizzazione delle smart city e mettere a segno uno dei sei progetti chiave dell'Agenda digitale italiana. Comincia a entrare nel vivo il progetto del Governo Monti. Il miliardo di euro sarà ergoato attraverso due bandi, il primo già varato da 260 milioni di specificamente dedicato alle iniziative nelle regioni del Sud Italia e l'altro, di prossima emanazione, del valore di 700 milioni per le regioni del centro-nord. Ad annunciare il maxi-stanziamento ilministro dell'Istruzione e Ricerca, Francesco Profumo, dal palco del convegno Le smart cities dell'Anci andato in scena a Torino."
Agenda Digitale, entro il 2013 addio digital divide Fanpage Tech [13]
"La scorsa settimana sono state presentate da FLI, IDV, GS-Ppa, Popolo E Territorio, API, MPA, Lega Nord, UDC, PDL e PD 11 mozioni per incentivare il Governo Monti a portare avanti i piani di Agenda Digitale per il nostro paese. Durante la discussione in aula è intervenuto Massimo Vari, sottosegretario allo Sviluppo Economico, che ha immediatamente chiarito la situazione vigente e gli impegno dell’esecutivo nel prossimo anno. ”Oggi il divario digitale italiano riguarda il 5,6% della popolazione: infatti 3,4 milioni di italiani dalla propria casa non possono navigare su internet veloce. Per questo sono stati finanziati interventi per accelerare il piano nazionale sulla banda larga per rispettare il primo obiettivo dell’agenda digitale europea e garantire al 100% dei cittadini entro il 2013 la connettività ad almeno 2 megabyte al secondo”."
Intesa Abi-Miur: a scuola meno carta e più tecnologia Corriere delle comunicazioni [14]
"Obiettivo del protocollo è la razionalizzazione delle procedure amministrative e di riscossione tributi con l'utilizzo di strumenti digitali. Sabatini: "Diamo un contributo concreto alla semplificazione". Meno carta, denaro contante e burocrazia e più informatica, efficienza e sicurezza nelle scuole italiane. E' l'obiettivo di un protocollo d'intesa tra il Ministero dell'istruzione e l'Abi, firmato oggi a Roma nell'ambito del Forum Banche e PA dell'Abi, per consolidare e rendere ancora piu' sistematica la cooperazione reciproca su tutti i temi di interesse comune."
Dati aperti e trasparenza
I parlamentari italiani "snobbano" il Web Corriere delle comunicazioni [15]
"Parlamentari italiani poco "digitali". A dirlo la ricerca "Parlamento 2.0 - Strategie di comunicazione politica in internet", a cura di Sara Bentivegna, presentata oggi nel corso di un convegno a Montecitorio organizzato dalla Fondazione Camera dei Deputati."Il quadro che ne emerge è, a dire il vero, non proprio brillante - si legge nel rapporto - Complessivamente, è presente nella websfera solo il 55,5% dei parlamentari, con uno scarto di circa 10 punti tra Camera (58,3%) e Senato (49,8%)”."
Fonte: http://www.agoradigitale.org/privacy-sul-web-la-svolta-di-obama-una-carta-tutelare-gli-utenti-la-stampait [16]