“Amnistia per la giustizia, i diritti, la legalità. Posizioni favorevoli, riserve e contrarie“. Questo è il titolo del convegno organizzato dall’associazione Radicali Marche [3] con il patrocinio del Comune di Ancona che, ieri alle ore 15:30, si è tenuto ad Ancona presso la ex sala consiliare. Ospite d’eccezione Marco Pannella.
Nella mattinata dello stesso giorno io stesso, in compagnia di Marco Pannella, Rita Bernardini [4], Irene Testa e Matteo Mainardi [5] (Presidente Radicali Marche), ho avuto l’opportunità di visitare il carcere di Montacuto e di parlare diverse ore con moltissimi detenuti. La visita, svoltasi con la compagnia e la collaborazione del Comandante della Polizia Penitenziaria Gerardo D’Errico e della Direttrice Santa Lebboroni, si è conclusa alle ore 13:30 circa.
Il convegno è stato aperto dal Sindaco di Ancona Fiorello Gramillano al quale sono seguiti, oltre gli interventi di Rita Bernardini (Deputata Pd della quota radicale) e Irene Testa (Presidente Detenuto Ignoto, quello di Enrico Sbriglia (Segretario generale del Si.Di.Pe), Samuele Animali (Presidente associazione Antigone Marche), Ornella Favero (Presidente dell’associazione Ristretti Orizzonti) e dell’attesissimo Marco Pannella che ha chiuso i lavori.
Durante le ore di confronto si è parlato delle condizioni in cui versano le carceri italiane in questo momento e in particolare si è descritta la disastrata situazione del carcere di Montacuto. Amnistia si o no dunque? Sicuramente ci sono posizioni che mettono in dubbio la risolutezza dell’amnistia, in particolare Samuele Animali sottolinea il fatto che non siamo di fronte ad una emergenza in quanto non è capitato qualcosa di straordinario che ci troviamo ad affrontare all’improvviso, ma di una condizione che abbiamo creato e a cui porre rimedio, detto ciò parla di un problema, e in questo senso l’amnistia non deve essere intervento straordinario per uscire da un’emergenza.
Sbriglia invece ha denunciato come, se si vuole davvero parlare di legalità, si deve denunciare come nelle carceri ogni giorno si violino innumerevoli codici del diritto penitenziario e come alla base si deve intervenire con la depenalizzazione dei reati. Un momento particolarmente intenso è stato quando Ornella Favero ha ceduto parte del tempo del suo intervento ad un ex detenuto che ha raccontato l’esperienza di quindici anni di carcere a Padova.
Marco Pannella, che inizialmente ha parlato di tutt’altro, ha comunque dichiarato: ”Presidente Napolitano, questo nostro Stato, suo e mio, è la vergogna criminale del nostro tempo, e occorre trarne le conseguenze. L’amnistia e l’indulto rappresentano l’interruzione obbligatoria di questa condizione criminale”. Ha poi aggiunto: ”Si sta peggio oggi che nelle carceri fasciste”.
Si può concludere che un’amnistia risulterebbe comunque inutile senza un profondo intervento nel sistema giustizia attraverso pene alternative, depenalizzazione di reati, alleggerimento delle burocrazie penitenziarie.In tutto questo risulta evidente come l’amnistia debba essere parte di un più grande progetto di soluzione politica della grave ingiustizia in cui versano le carceri del paese Italia.