Dichiarazione di Liliana Chiaramello, Segretaria RadicaliPerugia e Andrea Maori, Tesoriere RadicaliPerugia:
Sono sei su sedici i parlamentari eletti in Umbria che hanno dato il proprio via libera affinché la loro situazione patrimoniale fosse pubblicata sui siti di Camera e Senato, a disposizione di tutti i cittadini. Da sottolineare che solo un esponente del pdl eletto in Umbria, Rocco Girlanda, ha reso pubblici i suoi dati, mentre gli altri cinque sono eletti nelle liste del Pd.
Mancano all’appello ben dieci parlamentari; una percentuale molto alta, segno di come l’oligarchia partitocratica tenda a nascondere i dati sulla trasparenza delle istituzioni, dei loro rappresentanti e dei finanziamenti che ricevono i partiti.
La pubblicazione della situazione patrimoniale dei parlamentari è una battaglia che innanzitutto i Radicali, in parlamento e non solo, hanno portato avanti con determinazione. Poichè non c'è l'obbligo di mettere on line i propri dati, le adesioni a questa forma di trasparenza e quindi di garanzia risultano tutt'ora essere una percentuale particolarmente bassa. Riteniamo che a tutti i livelli istituzionali occorra garantire ai cittadini la possibilità di poter conoscere, e con facilità, non soltanto le attività svolte dai vari enti (dal comune al parlamento) ma anche dati inerenti l’attività degli eletti, in modo integrale e senza filtri, rendendo così disponibili e di facile accesso e consultazione, atti e informazioni. Questa è una riforma fondamentale per restituire legalità e democrazia al Paese e alle sue Istituzioni.
Un altro dato che è emerso riguarda le spese elettorali.
A parte Walter Verini che ha dichiarato 54 mila euro di spese, gli altri dichiarano di aver speso pochissimo.
Questo è l’effetto del combinato “rimborso elettorale” / legge elettorale, altrimenti detta "legge Porcellum". Infatti, se da un lato i rimborsi elettorali sono un finanziamento pubblico mascherato con ben 600 milioni di euro versati dal 2008, dall’altro il parlamento dei nominati previsto dall’attuale legge elettorale consente agli onorevoli di abbassare le proprie spese personali in nome non di una concorrenza tra candidati ma per effetto delle decisioni delle segreterie di partito che stabiliscono, al posto dei cittadini, chi debba essere eletto o meno.
Insomma: una doppia frode ai danni dei cittadini che si vedono sottrarre non solo importanti risorse ma anche il diritto di scegliere i propri rappresentanti, senza che poi questi sentano il bisogno di rendere conto dei loro patrimoni.
Per questo come Radicali rilanciamo la Lega per l’Uninominale, unico sistema che consente ai cittadini di non avere il proprio voto espropriato. Diamo appuntamento ai cittadini per una importante assemblea che si terrà lunedì 20 febbraio, a Roma, presso Palazzo Santa Chiara (ex Teatro dei Comici), in piazza di Santa Chiara n. 14 dal significativo titolo “Partitocrazia no, democrazia sì, alternativa “americana” per gli stati uniti d’Europa, subito.”