AMNISTIA PER LA REPUBBLICA” e’ l’urlo esclamato a gran voce dalla piccola pattuglia radicale in relazione al primo e significativo passo da compiere per un inizio di riforma strutturale di sistema della giustizia italiana. Una paralisi totale dal punto di vista di violazione di leggi giurisdizionali, la totale mancanza di rispetto dei diritti umani che dovevano essere garantiti da convenzioni internazionali ed il successivo e conseguente superamento dei limiti di tollerabilita’ in materia di dignita’ umana, sono strettamente correlati per un riordino ed una ripartenza della cultura e dell’economia del nostro paese. La riabilitazione del detenuto ed il suo mancato reinserimento nel tessuto sociale ha generato inquietanti emergenze trasformatesi in tragedie con gli innumerevoli ed incomprensibili suicidi che hanno riguardato non solo gli stessi detenuti ma anche gli agenti della polizia penitenziaria. L’Italia e’ un paese illegale ed il risultato delle 180.000 prescrizioni che vengono puntualmente compiute ogni anno rappresentano l’agonia di una giustizia tutta italiana. La presenza di 68.000 detenuti a fronte di una capienza di 45.000 e’ evidentemente il principale problema da risolvere riguardo il sovraffollamento e non essendoci delle valide alternative, meriterebbe una soluzione rapida e veloce per lo snellimento dei 9 milioni di processi civili e penali pendenti. Sono 28.000 i detenuti in attesa di giudizio e la certezza del risultato acquisito di cui circa la meta’ di essi risulteranno innocenti ci rende tristi ed incapaci di reagire dinanzi alla totale indifferenza del paese. Le leggi “Giovanardi-Fini” e la “Bossi-Fini” istituite dal fallimentare governo precedente in materia di tossicodipendenza ed immigrazione ha notevolmente accentuato il problema del sovraffollamento facendoci sprofondare nella totale mancanza dell’esistenza di uno stato di diritto. Noi, radicali dell’ass. “Perlagrandenapoli”, sosteniamo a gran voce che l’inferno del carcere di Poggioreale vada definitivamente chiuso. Il problema della nostra giustizia e’ sicuramente e strettamente legato all’avvenuto ridimensionamento della cultura e dell’economia (l’1%) del P.I.L. che e’ il risultato delle uscite annue finanziarie legate alla giustizia. “Amnistia per la Repubblica” non vorrebbe dire soltanto liberare detenuti innocenti che vivono in uno stato di totale abbandono ma significherebbe liberare risorse culturali ed economiche per lo sviluppo di nuove infrastrutture ed aprire una finestra per una visione ampia di geopolitica lungo il Mediterraneo; l’Italia e’ un paese ricco di risorse ma allo stesso tempo depresso dalle politiche criminali che hanno dominato negli ultimi 40 anni le nostre istituzioni generando illegalita’ diffuse e dove chi ha pagato le conseguenze hanno riguardato esclusivamente le classi piu’ deboli. Quindi,riprendiamoci la legalita’, non solo amnistia per la giustizia, ma amnistia per la cultura, amnistia per l’economia, amnistia per la democrazia.
Luigi Mazzotta – segretario associazione radicale “Per la Grande Napoli”
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