da “Notizie Radicali”, 27-01-2012
”Per varie ragioni a molti non piace l’idea, assiduamente proposta da Marco Pannella, di un provvedimento di amnistia e indulto. La generalità dei commentatori sottolinea come solo riforme organiche, sostanziali e processuali, possano risolvere in termini civili la questione del carcere. Alcuni ricordano tra l’altro come abbia avuto un’efficacia temporalmente molto breve l’indulto del 2006 (per effetto del quale sono usciti dal carcere circa 26.000 detenuti dei 61.400 presenti a quel tempo). Qualcuno segnala come in quel provvedimento fossero compresi reati gravi, per effetto dell’interessato ricatto di una forza politica (“se non si copre anche questo, cioè i reati dei miei, io non ci sto”), provvedimento che peraltro non comprendeva l’amnistia. Tutte considerazioni giuste. E però le riforme auspicate non sono state realizzate e pare davvero impossibile che si possano realizzare in questa legislatura. Intanto, dal 2006, la situazione si è progressivamente aggravata. Se nella primavera del 2009, quando il numero dei detenuti era ancora al di sotto di quota 60.000, il ministro della giustizia Alfano dichiarava in occasione di un convegno che le nostre carceri sono fuori dalla costituzione, oggi il nuovo ministro Severino dice che la situazione è disperata. Nel frattempo, essendo evidente che fare scontare l’ultimo periodo della pena detentiva agli arresti domiciliari ha un effetto limitatissimo, l’unica soluzione che si è prospettata è stata quella di costruire in un incerto futuro nuove carceri, intanto moltiplicando i letti a castello nelle celle. E il numero dei detenuti, molti dei quali non sono neppure condannati in via definitiva, continua ad aumentare, come quello dei suicidi. Magistratura Democratica, io penso, dovrebbe fare propria la proposta di amnistia e indulto, affiancandosi pubblicamente, anche con una sua iniziativa, a coloro che nella società insistono per l’amnistia”.
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