Manfredonia – UN registro comunale dei testamenti biologici: è il progetto portato innanzi da Elisabetta Tomaiuolo, con l’Associazione Luca Coscioni ( Focus associazione Luca Coscioni [3]). “Per testamento biologico – spiega a Stato Elisabetta – va inteso un documento legale in grado di indicare in anticipo i trattamenti medici che ciascuno intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre cause che impediscano di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico”. Del resto, come rimarcato nel Congresso nazionale di Roma dell’uno e due ottobre 2011, l’Associazione Luca Coscioni si è prefissata di sostenere azioni per: la Libertà di ricerca sulle cellule staminali, per la: legalizzazione dell’eutanasia e tra l’altro per il testamento biologico: “a sostegno dell’azione parlamentare radicale per bloccare la legge contro il testamento biologico, proseguire la campagna per la creazione di registri comunali, anche attraverso la Lega dei comuni per il Testamento biologico (il congresso ha aderito all’iniziativa promossa dalla cellula Coscioni di Venezia della costituzione di un comitato che ha lanciato un appello a Parlamentari e forze politiche affinchè convochino prima del voto al Senato sul DDL Calabrò una mobilitazione nazionale per fermare la legge). Il congresso dell’associazione Luca Coscioni si è infatti auspicato, nel recente incontro di Roma, che analoghe iniziative – come quelle di Venezia – “possano rapidamente svilupparsi in molte altre città”.
Molte altre città come Manfredonia, dove Elisabetta Tomaiuolo ha curato l’organizzazione di una serie di incontri al LUC (Laboratorio Urbano culturale) “Peppino Impastato”. “Tra aprile e maggio ( “Sia fatta la mia volontà”: gli incontri al Luc per l’istituzione del testamento biologico a Manfredonia [4]) – spiega Elisabetta a Stato - c’è stata l’organizzazione al Luc di incontri/dibattiti con decisione di intraprendere una raccolta firme per richiedere al Comune la discussione in Consiglio di una proposta di delibera”. Altrimenti detto: un accapo in Consiglio comunale per di istituire a Manfredonia un registro comunale dei testamenti biologici.
“Il ddl Calabrò, approvato come testo base di lavoro della commissione Sanità del Senato, mette in seria discussione il diritto fondamentale ad autodeterminarsi, e di governare liberamente la propria vita, spostando il potere di decisione finale nella direzione del medico. Da qui la necessità di incontrarsi, informarsi e dibattere su quello che è un tema di forte attualità e di interesse collettivo: il testamento biologico”. “Gli incontri al Luc sono stati pensati, dunque, con l’intento di offrire spunti per una riflessione personale consapevole”.
La raccolta firme. “A settembre abbiamo depositato come associazione – spiega Elisabetta – ben 621 firme, da giovani ad anziani, professionisti e disoccupati”. Questo anche grazie ad un banchetto nei pressi della villa comunale durante maggio e giugno (con annessa distribuzione di materiale informativo). “A riguardo della possibilità di istituire a Manfredonia un registro comunale dei testamenti biologici – spiega Elisabetta – ho ricevuto una risposta da parte del sindaco Riccardi che mi ha riferito di essere in attesa delle disposizioni nazionali prima dell’adozione di qualsiasi iniziativa”.
La lettera, con data 8 novembre 2011, del sindaco Riccardi ad Elisabetta con oggetto: “petizione per l’istituzione del registro telematico delle dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari”. “Con nota del 16 settembre 2011 sono state trasmesse a questo Comune le firme relative alla petizione popolare per l’istituzione del registro di cui all’oggetto. In merito – ha scritto il sindaco – si comunica che la questione relativa alla raccolta delle dichiarazioni anticipate di volontà per i trattamenti sanitari, che ciascun cittadino intenda ricevere o rifiutare, nel caso in cui venga a perdere la capacità di esprimere la propria autonoma volontà, è presente nel dibattito politico culturale del nostro paese già da diverso tempo. Sulla materia del fine vita sono in discussione varie proposte di legge e, da ultimo, la competente Commissione della Camera dei Deputati, sta lavorando alla formulazione di una bozza di testo normativo. All’esito di tale intervento legislativo – scrive il sindaco nella nota dell’otto novembre 2011 – e secondo le risultanze dello stesso, questo Comune procederà all’adozione degli atti conseguenti, salvo diverso orientamento del Consiglio comunale, nelle forme e nelle determinazioni già adottate da altri comuni”.
Questo ricordando in ogni modo la sussistenza del disegno di legge Calabrò (“un ddl che ha interpellato la coscienza e la responsabilità dei legislatori”, fino ad essere approvato dal Senato il 26 marzo 2009 e poi, con modifiche, anche dalla Camera lo scorso 12 luglio 2011. Secondo quanto prevede l’iter parlamentare, ora il ddl è tornato dunque in Senato, all’esame della Commissione Igiene e Sanità). Le conclusioni dunque del sindaco: attendiamo le disposizioni nazionali, dopo potremmo anche attenerci a quanto fatto da altri Comuni. Già perchè nella mappa del registro dei testamenti attivi (Riportati sul sito dell’Associazione Luca Coscioni: vedi mappa [5]) sono diversi i comuni in Italia dove i registri sono attivi o istituiti, mentre in altre sedi o “in attesa” o “bloccati”. Per il Meridione: per la maggior parte si parla di Comuni del Salernitano, Napoletano e Avellinese. In Puglia: riportato come attivo il registro dei testamenti biologici a Francavilla Fontana (Brindisi); in stand-by a Maglie (Lecce) e appunto Manfredonia dove nel sito è testualmente riportato che: “Andrea Trisciuoglio e Nicola Scistri dell’Associazione Luca Coscioni hanno incontrato il consigliere comunale di Manfredonia (FG), del Partito Democratico, Lorenzo Troiano che nel Consiglio Comunale del 9 giugno 2011″ si sarebbe dovuto fare “portavoce delle proposte di istituire nella cittadina garganica il registro dei testamenti biologici. Il consigliere si è detto convinto che l’assise comunale dovrebbe approvare la proposta condivisa dalla gran parte dei consiglieri”. Ad oggi invece l’attesa continua.
“La petizione – dice la rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni, Elisabetta Tomaiuolo – ha rappresentato la base delle nostre iniziative protese all’istituzione del registro a Manfredonia. La raccolta di firme è stata utile per testare l’interesse dell’opinione pubblica nel centro ed informare al contempo della tematica la comunità di Manfredonia”. Si ricorda che i rappresentanti dell’associazione Coscioni, qualche giorno dopo la presentazione in Comune delle 621 firme, hanno presentato anche un modello di delibera, per la successiva adozione in Consiglio: “sulla base di quanto già fatto in altri Comuni – dice Elisabetta – Ma ad oggi il modello di delibera non è stato ancora recepito. In seguito abbiamo cercato di presentarlo ad alcuni consiglieri comunali”. Cosa vieterebbe dunque l’istituzione del registro nel centro di Manfredonia? Cosa continuerebbe a far slittare la discussione in Consiglio della proposta di delibera presentato dall’Associazione Luca Coscioni? Quale infine la posizione a Manfredonia (tralasciando le disposizioni nazionali) di Chiesa e Comune?
g.defilippo@statoquotidiano.it
da www.statoquotidiano.it [6] del 18 Nov, 2011
