La città di Maddaloni è stata per svariati mesi luogo di inefficienza e di perdite enormi, per quanto riguarda la distribuzione di quel bene essenziale chiamato acqua, così dichiara il libertario Domenico Letizia. La vittoria dei “Si” contro la privatizzazione dell’acqua, ha semplicemente dimostrato, a differenza di quanto riteneva la sinistra massimalista, che non era questo il problema perché nonostante tutto, dalle direttive europee la gestione degli impianti idrici dovrà essere lo stesso privatizzata anche attraverso società a gestione mista. La campagna contro la privatizzazione dell’acqua è stata semplicemente fasulla perché nessuno ha messo in discussione la privatizzazione dell’acqua in quanto bene ma la rete dei servizi di distribuzione e di gestione. Un solo fatto risulta evidente, enormemente a Maddaloni, la gestione statale è un fallimento colossale, un sistema di sistemazione di clientele per amici della classe politica. Continua Letizia: Costatata la necessità del privato, tocca a noi attraverso fantasia e creatività trasformare il privato in uno strumento di trasparenza, partecipato, responsabile e solidale. La terza via alla gestione dell’acqua: la creazione di Cooperative ad Azionariato Diffuso, permetterebbe a tutti i cittadini di Maddaloni di essere proprietari di questo bene, perché ogni cittadino possessore di azioni della cooperativa. Queste cooperative permetterebbero una totale trasparenza amministrativa, un controllo democratico dei prezzi, una responsabilità civica riguardo le perdite, grazie alla collaborazione di tutti gli azionisti, cioè la cittadinanza che aderisce informata. Uscire dalle logiche statuali e da quelle di “privatizzazioni da rapina” liberandosi dei meccanismi statali e sviluppando l’Autogestione dei beni fondamentali. Maddaloni deve porsi delle sfide importanti per risollevarsi come città.
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