Nella Sala Rossa del Comune di Pesaro si è svolto il 28 dicembre alle ore 11.00 un incontro con la stampa sull’attività del Consiglio Comunale durante il 2011. Nella “sfilata” dei risultati raggiunti e dei fiori all’occhiello sono stati taciuti i temi che il Consiglio Comunale non ha affrontato od ha deciso di non deliberare. Ecco, per riassumere, 10 fronti sui quali il nostro Comune è immobile:
- non è stata istituita l’Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati, strumento essenziale per la trasparenza amministrativa;
- non è stato inserito nello Statuto il principio di non discriminazione, associato a quello di pari opportunità già presente. La dizione precisa di “principio di non discriminazione” è da preferire ad ogni altra formulazione, perché essa garantisce la possibilità di intervenire anche nei confronti delle discriminazioni contro persone LGBTI senza alcuna ambiguità lessicale, in quanto a livello europeo è ormai acquisito che il principio di non discriminazione si estende alle persone LGBTI ed alle loro famiglie (si vedano l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, e l’art. 19 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea);
- non è stato inserito nello Statuto lo strumento dell’interrogazione popolare al Sindaco per ampliare la possibilità di partecipazione popolare;
- non è stato istituito un servizio ad hoc dedicato alle questioni LGBTI e nemmeno un servizio e/o settore specificatamente dedicato alla “prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione e di assistenza alle vittime delle stesse” o alle “pari opportunità per tutti e tutte” (altra formulazione di natura europea). Attraverso questa dizione il servizio sarà rivolto a tutte le persone che rientrano in almeno una delle sei aree di potenziale discriminazione previste dall’articolo 19 del TFEU (genere, religione e credo personale, disabilità, età, origine etnica e nazionale, orientamento sessuale);
- il Comune non ha aderito alla Rete RE.A.DY, Rete Nazionale delle pubbliche amministrazioni anti-discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere;
- non c’è stato il riconoscimento delle coppie di fatto;
- non è stato introdotto il bilancio consolidato, strumento indispensabile per scardinare il sistema partitocratico-clientelare delle società controllate dagli enti locali attraverso l’introduzione di effettivi strumenti di controllo contabile e di trasparenza e di verifica della qualità dei servizi. La leggibilità dei risultati delle società che gestiscono i servizi pubblici rappresenta un incisivo strumento di controllo politico per i cittadini, capace soprattutto di porre al centro della responsabilità politica il tema dell’efficienza dei servizi e della loro sostenibilità economica;
- non sono stati forniti supporti alla comunità penitenziaria di Pesaro per quanto riguarda la possibilità per i detenuti di svolgere lavori socialmente utili e percorsi formativi all’interno del carcere, strumenti indispensabili per ridurre la recidiva delle persone private della libertà;
- non ci sono state iniziative specifiche di promozione della salute e prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, oltre che di informazione ed educazione ad una sessualità responsabile. Questa materia non fa parte delle competenze dirette degli EELL, ma può essere sostenuta dagli stessi;
- non è stato istituito un Registro dei Testamenti Biologici.
http://beta.radicalimarche.org/2011/12/29/conferenza-stampa-su-cio-che-e-stato-fatto-ecco-cosa-manca/
29 Dicembre, 2011 - 18:33
Comunicati Stampa