Interventi di qualificati operatori del settore al convegno sul carcere organizzato ieri a Venezia dalla CGIL funzione pubblica dal titolo "Il sovraffolamento di Santa Maria Maggiore: quale via d'uscita?". Tutti, dai rappresentanti delle cooperative di volontariato a quelli degli agenti di custodia, dagli esponenti della USL fino ai direttori del carcere maschile e femminile, hanno evidenziato il livello di assoluta emergenza delle condizioni del carcere veneziano: costante sovraffolamento, 363 detenuti per 168 posti, agenti pesantemente sotto organico, psicologi ed educatori impossibilitati ad operare con professionalità, fondi insufficenti al mantenimento dell'istitituto, problemi igenici che hanno portato in questi giorni all'apertura di una indagine da parte della procura. Ancora una volta si è denunciata la gravità della chiusura dell'istituto a custodia attenuata (SAT), chiuso per lavori di messa a norma nel 2008 e mai più riaperto. Un istituto che oltre a decongestionare Santa Maria Maggiore svolgeva un importate ruolo per quell'opera di reinserimento costituzionalmente sancita.
Si sono disegnati scenari per il miglioramento delle condizioni di vita in carcere, per una revisione di norme che hanno fatto lievitare il numero dei detenuti, si sono proposti nuovi modi di affrontare l'attribuzione e l'espiazione della pena. Una questione purtroppo è mancata nell'approfondimento, quella dell'amnistia. Una questione che pure era nel titolo dell'incontro "quale via d'uscita", cioè cosa fare per risolvere quella che, con le parole del Presidente della Repubblica, possiamo definire la prepotente urgenza, l'urgenza del ripristino a Santa Maria Maggiore, ma anche in tutte le carceri italiane, della legalità costituzionale, la non più rinviabile urgenza di sospendere la flagranza di reato in cui lo Stato si trova continuando a non rispettare le leggi che si è dato. Solo un rapido accennno al tema è stato fatto dal Senatore Felice Casson che, con certamente sincere e convinte argomentazioni, ha sostenuto la sua contrarietà all'amnistia, un provvedimento che a suo dire non risolverebbe nulla e porterebbe un beneficio di brevissima durata. Certo Senatore, il provvedimento deve essere inserito in un profondo lavoro di revisione del sistema giudiziario, ma è indispensabile che l'amnistia sia il primo passo, perchè la tortura subita giorno dopo giorno da detenuti, agenti e direttori non è più tollerabile, perchè è inaccettabile il perpetuarsi dell'illegalità dello Stato.
Sicuramente è stato utile il convegno anche perchè è stata annunciata ufficialmente la prossima istituzione a Venezia del garante dei detenuti, ma si è certamente persa l'occasione per dare forza ad una proposta in grado di contribuire da subito a porre fine ad una situazione che, come dice ancora il Presidente della Repubblica, "ci umilia difornte all'Europa". Una proposta che rappresenta la via d'uscita anche per Santa Maria Maggiore dall'illegalità.
Sicuramente è stato utile il convegno anche perchè è stata annunciata ufficialmente la prossima istituzione a Venezia del garante dei detenuti, ma si è certamente persa l'occasione per dare forza ad una proposta in grado di contribuire da subito a porre fine ad una situazione che, come dice ancora il Presidente della Repubblica, "ci umilia difornte all'Europa". Una proposta che rappresenta la via d'uscita anche per Santa Maria Maggiore dall'illegalità.
http://venetoradicale.blogspot.com/2011/12/la-prepotente-urgenza-di-una-via.html
3 Dicembre, 2011 - 22:25
felice casson
Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2011/12/la-prepotente-urgenza-di-una-via.html [4]