di Pier Paolo Segneri, da “L’Opinione delle Libertà“, 24/11/11
“Il Mediterraneo è un lago che unisce, non un mare che divide”. Basterebbe questa frase per capire la prospettiva sociale, politica e civile con cui i Radicali e i sostenitori del federalismo europeo o della democrazia liberale hanno iniziato a fare i conti da diversi anni. Ben prima che la situazione precipitasse. Infatti, il Mediterraneo unisce il sud del mondo con il nord, l’occidente con l’oriente e la vicinanza dei popoli che si affacciano su quel mare è una constatazione ogni giorno più vera, ogni momento più chiara, ogni istante più evidente. Ormai, l’interdipendenza non può più essere negata, va affrontata con capacità di governo delle cose. Insomma, lo sguardo d’insieme che emerge guardando il Mediterraneo attraversa, come una sottotrama, tutto il libro “I doveri della libertà” (Editori Laterza, pag. 157, euro 12,00). Si tratta di un volume in edizione tascabile, curato dalla giornalista Giovanna Casadio, in cui Emma Bonino parla del corpo della politica, denuncia i soprusi del Potere, va alla radice dei problemi, entra nel cuore delle questioni, racconta se stessa, delinea le sue idee politiche, ripercorre oltre 35 anni di lotte per i diritti civili ed umani in Italia e nel mondo. Si tratta di una intervista molto densa di contenuti eppure scorrevole, sincera, mai demagogica.
Non a caso, l’idea degli Stati Uniti d’Europa e la visione ampia sul Mediterraneo rappresentano uno dei fili tirati da Emma Bonino per spiegare i principi liberali che permettono ai diritti di affermarsi anche dove appaiono irraggiungibili: “La libertà è innanzitutto responsabilità, quindi diritti e doveri sono la faccia di una stessa medaglia”. La trama principale del libro, perciò, è quella che si sviluppa intorno all’idea di Libertà e, quindi, di Giustizia, con i suoi diritti a cui si legano, in modo inscindibile, i doveri della persona, dell’individuo, dello Stato. Perché “lo Stato di diritto in Italia è morto”, ma non è una resa quanto piuttosto una denuncia, una chiamata alle coscienze libere, un invito a mobilitarsi per evitare il peggio. E così, nella lettura del libro, si impone il tema delle carceri, della comunità penitenziaria, dell’amnistia per la Repubblica, del sovraffollamento degli istituti di pena, del grave disfacimento istituzionale in corso. Ma non basta: “Siamo un paese dalla memoria corta”, sottolinea Emma Bonino.
Lei stessa prova a colmare almeno un po’ questo vuoto di memoria. Nel libro si va dagli anni settanta, con le lotte per i diritti civili, ai giorni nostri passando per le battaglie dei Radicali sull’anti-proibizionismo, sulla libertà di cura e di ricerca scientifica, sulla giustizia giusta, sulle riforme economiche, sui referendum, sulle donne. Con un intero capitolo dedicato alle donne e alle battaglie politiche per la conquista della dignità della persona, a cominciare da quella legata alla libertà sessuale e contro la terribile pratica delle mutilazioni genitali femminili. In altre parole, questo libro sui ‘doveri della libertà” racchiude l’intera esperienza politica di Emma Bonino, il suo modo di vedere le cose, in cui racconta la sua storia e quella dei Radicali, che poi coincidono. L’intervista è condotta senza appiattirsi sulle risposte, ma Giovanna Casadio incalza, provoca, tenta domande scomode ed Emma Bonino non si sottrae: replica, spiega, approfondisce, mostra limiti e fragilità proprie, dimostra forza e caparbietà. “Io credo nella nobiltà della politica”, asserisce la leader radicale, e lo si comprende quando specifica come ‘il problema non sono, come si dice, i costi della politica la politica ha un valore e dunque anche dei costi – ma quelli della partitocrazia”.
È un modo per rivendicare una storia, un cammino, un’ispirazione politica di cui la Bonino si sente portatrice e che va da Giuseppe Mazzini alle esperienze libertarie, da Luigi Einaudi al pensiero liberale, dagli “Amici del Mondo” di Pannunzio ed Ernesto Rossi fino a Marco Pannella. Lo sguardo che si affaccia sulla pagina scritta, lungo tutto il libro, è uno sguardo sulla libertà e la responsabilità, sui diritti e i doveri, sulle pari opportunità e sul merito. È uno sguardo sul mondo, sulla società, sull’Europa. È uno sguardo controcorrente, non conformista, riformatore. È uno sguardo che cerca ed offre nuove speranze.
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