da www.ilmattino.it [3], 17-11-2011
Addio alle zone rosse della movida napoletana. Con un’ordinanza, il Comune di Napoli elimina quelle aree individuate in precedenza dall’Amministrazione Iervolino nelle quali gli esercizi pubblici come bar, pizzerie e pub erano soggetti a orari di apertura e vendita di alimenti e bevande più restrittivi. La nuova ordinanza, presentata oggi dal sindaco Luigi de Magistris e dall’assessore al Lavoro Marco Esposito, prevede inoltre i nuovi orari di chiusura degli esercizi che resteranno in vigore fino al 25 marzo 2012: nei weekend (sabato e domenica) le attività svolte all’esterno chiuderanno alle 3, mentre quelle all’interno si prolungheranno fino alle 5 di mattina. Il venerdì la chiusura è fissata alle 3 per le attività esterne e alle 4 per quelle interne. Per i restanti giorni della settimana la chiusura è fissata all’una di notte per le attività esterne e alle 2 per quelle interne.
L’obiettivo del nuovo regime di orari, spiega de Magistris, «è consentire ai giovani di vivere la città e ai commercianti di svolgere meglio la loro attività. La filosofia di base è rendere la città più viva, si eliminano le zone rosse e aumenta l’attenzione nei giorni della settimana per consentire a tutti i quartieri di vivere tranquilli, coniugando tutte le esigenze». «Con la chiusura alle 5 e la riapertura dei negozi alle 6 si mantiene la città viva tutto il giorno», dichiara l’assessore Esposito, che si dice «convinto che questo possa favorire l’economia nel suo insieme».
Il progetto si avvarrà inoltre del piano pervisto per il periodo natalizio di estensione del trasporto pubblico cittadino fino a tarda notte, metropolitana e funicolari su tutti ma anche i pullman: «Il piano prevede il servizio di autobus per alcuni quartieri fino all’alba», aggiunge de Magistris, che ricorda le difficoltà che sta riscontrando il settore del trasporto pubblico: «Riusciremo a garantire i trasporti anche nelle ore serali nonostante i tagli al trasporto pubblico regionale e in attesa che il nuovo governo Monti faccia qualcosa per il Mezzogiorno e per Napoli», conclude.
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