di Fabrizio Ferrante, da www.espressonline.net [3], 14-10-2011
A margine del convegno “Napoli è laica”, Mina Welby ha concesso ad ePress una breve ma significativa intervista. Piccola ma battagliera, occhi vispi, voce tremolante tipica di chi, essendo di lingua madre tedesca, lascia trasparire tutto il suo carattere mittleuropeo. Indossa fieramente la spilla dell’Associazione Luca Coscionidi cui è vice-presidente e ci parla con entusiasmo e decisione del momento politico e delle sue inziative.
“Sicuramente anche lei come tanti suoi colleghi vorrà spiegazioni su quanto successo oggi alla Camera – riferimento al No dei Radicali alla richiesta di fiducia del Governo che avrebbe determinato numero legale e salvezza dell’esecutivo secondo alcuni settori del Pd – ebbene le dico che il voto non è stato determinante, in quanto il numero legale sarebbe stato raggiunto ugualmente coi voti della Svp e mediante il conteggio dei deputati in missione”.
Nonostante non fosse nostra intenzione approfondire in questa sede l’argomento, prendiamo atto e riportiamo il pensiero di Mina Welby, sul fatto politico del giorno.
Come giudica la recente svolta in senso laico della Giunta de Magistris, con l’imminente varo dei registri per coppie di fatto e biotestamenti?
“Valuto positivamente quello che sta accadendo a Napoli, dove c’è un grande risveglio di spirito laico. Servono politiche a livello nazionale portate avanti con laicità e intelligenza dai parlamentari. Occorre una legge che sia necessaria a tutti i cittadini e non imporre un’unica morale. I padri costituenti avevano previsto istituzioni laiche e autodeterminazione”.
Possiamo dire che l’Italia non sia uno stato compiutamente laico?
“Assolutamente si, alcune leggi approvate negli ultimi anni sono da stato etico, penso alla legge 40 o al Ddl Calabrò in corso di approvazione, una legge contro il testamento biologico. Leopoldo Elia, scomparso da qualche anno, sosteneva che le leggi devono essere per tutti e non soddisfare solo una singola parte fondandosi su pregiudizi etici o religiosi”.
Come giudica i passi indietro che alla Camera si sono registrati recentemente in merito all’istituzione dell’aggravante di omofobia nei casi di aggressione fisica o verbale?
“Penso che i cittadini siano molto più avanti rispetto a chi in questo momento li rappresenta e le tante persone che incontro manifestano la loro sensibilità verso queste tematiche,a differenza dei nostri politici”.
Lei spesso incontra platee di giovani. Molte volte le sue storie parlano d’amore e di morte, come rispondono i tanti ragazzi che incontra dinanzi a tematiche come eutanasia e biotestamento?
“Anche per loro vale il discorso fatto prima. I giovani sono molto più sensibili verso questi temi rispetto a tante altre fasce d’età, pur affacciandosi solo ora alla vita. Anche i giovani, come tanti italiani di tutte le fasce d’età o ceto sociale, sono uno o due passi avanti rispetto a una politica sorda e cieca dinanzi alle loro istanze”.
Condividi [4]