(La Cronaca di Cremona del 20.9.2011)
Ci si augura che il 20 settembre non sia lasciato passare senza unenergica mobilitazione della coscienza e della volont popolare. Ci si augura che a partire dalle manifestazioni e dalla mobilitazione organizzata dai radicali parta un anno di lotta contro il Concordato. Mobilitazione e lotta contro il Concordato clerico-fascista del 1929; e la sua revisione nato dalle sciagurate trattative di Bettino Craxi e Gennaro Acquaviva. In Italia da sempre il nuovo potere sente il bisogno, avverte lesigenza di consolidarsi, raggiungendo compromessi con il Vaticano: stato cos per i governi giolittiani con il patto Gentiloni, per il regime fascista con i Patti Lateranensi del 1929, per il regime democristiano con larticolo 7; avvenuto con la revisione, operazione restauratrice del potere concordatario, e poi con i favori e i privilegi assicurati e garantiti da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Oggi come sempre il prezzo di queste operazioni pagato dai cittadini, dai veri credenti, dai religiosi e dai laici del dissenso, cio da quelle maggioranze della societ civile e della comunit religiosa che non si identificano con il potere, e da quanti credono che Chiesa e Repubblica, politica e religione, debbano essere altro che potere, o non debbano essere solo potere. Per capire in cosa consiste questa intesa con il Vaticano sufficiente leggere i documenti della Conferenza Episcopale sulla necessit di assicurare finanziamenti alle scuole materne religiose. Questo mentre ogni giorno giungono notizie di sacerdoti allontanati dalle loro chiese per delitti dopinione, di credenti emarginati dalla Chiesa ufficiale per la loro fede, di gruppi cristiani messi in condizione di non poter proseguire la loro opera. Il rispetto per la coscienza religiosa prima di ogni altra cosa rispetto ed attenzione per laltra Chiesa, la Chiesa della ricerca e dellinquietudine cristiana. Tutto il resto non rispetto per i credenti, ma solo rispetto umano verso la gerarchia, acquiescenza verso il Potere, rinuncia allidentit storica della sinistra. Antonio Gramsci era rispettosissimo verso i credenti, ma ci non gli impediva di condurre unaspra polemica anticoncordataria che deve essere ripresa, che non pu essere accantonata. Oggi, tanto pi vigorosamente in quanto la crisi economica che attraverso il paese fa toccare con mano non solo la pericolosit (e lonerosit) delle trattative concordataria per la libert e per i diritti civili, ma pure i suoi effetti negativi per la collettivit, che si vede depauperata dagli ingenti contributi economici dello Stato agli Enti ecclesiastici, dagli illeciti aiuti finanziari alle scuole cattoliche, dalle indecenti agevolazioni ed esenzioni tributarie di cui godono i gruppi clericali. Per questo i radicali inviano oggi come sempre, tutti i cittadini, credenti e non credenti, i cattolici, i credenti in altre religioni, i laici e i riformatori, a partecipare alle manifestazioni e alla mobilitazione anticoncordatarie. Bisogna imporre a una classe dirigente, timida ed esitante di accantonare una politica di mantenimento del Concordato, che si risolve in ignobili truffe, e procedere allabrogazione dei Patti Lateranensi, adeguandosi a una linea che propria di tutti i paesi civili, che lItalia aveva assunta centanni fa e che il fascismo, la Democrazia Cristiana, i partiti del regime partitocratico, hanno poi vertiginosamente abbandonata, per chiedere lappoggio del vertice vaticano per le loro politiche spartitorie di potere.
Fonte: http://www.radicalicremona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1773 [3]