Vi sarete chiesti com'è andata la manifestazione contro lo spot antidroga promosso dal sottosegretario Giovanardi? Bene, molto bene! "Abbiamo fatto il botto" come usa dire ironicamente il nostro segretario di VenetoRadicale alle varie iniziative tipo raccolte firme ai tavoli o in vista di qualche evento.
Questa volta siamo stati detonatore di un "botto" mediatico che ha visto tra i protagonisti Vasco Rossi e Carlo Rienzi, presidente del Codacons, e lo stesso Giovanardi.
Il cantante ha pubblicato e commentato (Non e' mai morto nessuno a causa di uso o abuso di marjia!!) una foto (vedi sopra) sul suo profilo FB, scattata da un suo collaboratore presente alla Mostra del Cinema, che ha scatenato delle polemiche e che accennano a non finire, ci auguriamo! Naturalmente al centro di tutto non siamo noi Radicali Veneti ma Vasco, da anni tesserato al partito antiproibizionista e legalitario, liberale e non violento, il Partito Radicale.
Vasco Rossi, in clinica per una terapia, attraverso i "clippini", come li chiama lui le riprese con la webcam, o post che lancia su FB risponde al fuoco incrociato sui temi della libertà di scelta. Inutile dire che sono fan della sua pagina.
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Onor del vero è che il confronto con l'on. Giovanardi offre punti di vista che dire lontani ai Radicali è un eufemismo!
E' importante dar vita a delle iniziative propositive con la speranza che si apra un dibattito. Poi vero è che alla prima novità tutto viene messo in sordina... "non ti fare, fatti la tua vita" che potrebbe essere interpretato come: non impegnarti, fatti gli affari tuoi che ci pensiamo noi! Con i risultati che conosciamo!
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Così Giovanardi vede donne-vampiro, poi gli omosessuali persone anormali e diritto solo alle famiglie riconosciute legalmente, costituite da UOMO-donna.
Giovanardi non ha resistito alla tentazione di dire sciocchezze anche su Stefano Cucchi: "è morto per droga!" Purtroppo questa falsità detta da chi ha un incarico istituzionale e influenza il futuro di molti giovani lascia sgomenti... "... non esiste un diritto a drogarsi e ogni intervento sulla persona tossicodipendente deve essere finalizzato al suo completo recupero... " affermazione che fatta seguire al virgolettato precedente fa riflettere.
Sul tema i Radicali propongono la depenalizzazione dell’uso personale di droghe leggere cioè la legalizzazione e, affrontare il problema con soluzioni socio-sanitarie e non trasformando i 4 milioni di consumatori in criminali. Fra gli effetti più devastanti delle attuali politiche sulle droghe, oltre alle conseguenze per la maggior diffusione delle stesse, ora liberalizzate, possiamo sottolineare gli immensi guadagni, 20 miliardi, che il proibizionismo assicura alle mafie, monopoliste di fatto della vendita di sostanze vietate. In oltre i costi per i cittadini e lo Stato sono enormi e inefficaci, e il sovraffollamento nelle carceri ci rende dei "fuorilegge" dato che sono circa 28 mila i detenuti che determinano il superamento della soglia dei posti a disposizione, coincidenza vuole che sia lo stesso numero per violazione della legge sugli stupefacenti. Ma la questione della giustizia e delle carceri se affrontata ridurrebbe notevolmente il numero di detenuti a partire, ad esempio, da chi ha infranto la legge Bossi-Fini con il reato di clandestinità.
Basta Giovanardi... convertiti in antiproibizionista, legalizzati!!!