Inquinamento ambientale in Veneto. Processo ex assessore regionale Giancarlo Conta

Venezia, 15 giugno 2011. Il procedimento a carico dell’ex assessore regionale all’Ambiente Giancarlo Conta, accusato dal pm Giorgio Gava di omissione d’atti d’ufficio per non aver contrastato l’inquinamento da smog tra il 2005 e il 2010, si chiuderà probabilmente il 18 luglio prossimo. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Venezia ha rinviato l’udienza a quella data in cui ci sarà la replica dei difensori di Conta e poi sarà pronunciata la sentenza. Il pm ha chiesto un anno di reclusione, pena che stata ridotta a 8 mesi in virtù del rito abbreviato. Il pm ha tenuto tre ore di requisitoria individuando nella responsabilità dell’ex assessore Conta la mancata attuazione del Piano regionale di risanamento e tutela dell’atmosfera. Secondo Gava c’è stata inerzia e rifiuto dei doveri di legge da parte dell’ex assessore che ha scaricato sui Comuni e Province compiti di competenza della Regione.Al processo contro l’ex assessore sono stati ammessi sei cittadini che in virtù dell’azione popolare hanno sostenuto le ragioni dei residenti in cinque Province e altrettanti Comuni capoluogo veneti."L'azione popolare attivata da Veneto Radicale - ha commentato Bruno Martellone, difensore dei sei cittadini costituiti parte civile - ha alzato il tono del processo dandone una qualità e attenzione maggiore". Bruno Martellone ha chiesto un milione di euro come risarcimento per ogni ente e quindi per il Comune di Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Verona e per le rispettive Province. E' bene ricordare che nessuno di questi enti si è costituito direttamente parte civile nel processo. "Sindaci e presidenti di Provincia hanno preferito essere politicamente complici di Conta per non rompere equilibri di casta - ha aggiunto Mario Staderini, segretario nazionale di Radicali Italiani. Se i radicali non avessero esercitato l'azione popolare non ci sarebbe alcun risarcimento a tutela degli interessi dei cittadini".