Intervento di Domenico Foscolo iscritto all’Associazione Radicale Perlagrandenapoli al Congresso di TVRadicale
Napoli, 09-09-2011
Carissimo Roberto, carissimi amici e compagni,
ricordando la sera in cui conobbi Roberto e quando sentii parlare per la prima volta di questa idea, mi viene spontaneo il sorriso. Sembrava una cosa folle, non l’idea in sé, ma il suo realizzarsi con la povertà di mezzi di cui si disponeva. Roberto ha saputo usare il metodo radicale in modo magistrale; non intendo quello della nonviolenza, ma quello della testardaggine nel credere in un sogno. Roberto: oggi alcuni amici lavorano per quel tuo sogno.
Io ho sempre avuto una grande fiducia nelle potenzialità di questo tuo mezzo, anche nei primi tempi. I compagni dell’associazione Perlagrandenapoli ne sono testimoni.
Sicuramente il progetto è ambizioso e i mezzi sono pochi, ma tu hai mostrato grande intelligenza e creatività: intelligenza nella scelta dei mezzi di comunicazione, creatività nei modi.
In questo mio intervento vorrei solo esprimere un parere sul modo in cui la nostra tivù potrebbe avvicinarsi al cittadino. Ovviamente sono semplici pareri di un inesperto che spero possano, comunque, avere una utilità.
Questa tv è di tipo estremamente moderno: usa Skype e la tecnica della videoconfereza, è presente su FB e su Youtube… Questa modernità comunicativa è, secondo me, la sua grande forza. Bisogna continuare su questa strada. Per la stessa ragione essa dovrebbe usare anche gli altri mezzi legati alla comunicazione contemporanea. Ad esempio, sono interessanti i collegamenti su skype, ma io accosterei alle videoconferenze la visione di servizi filmati, di interviste raccolte per strada, di denunce prodotte da cittadini, con, a seguire, la discussione in video conferenza sui temi in oggetto.
Per fare ciò non è importante puntare alla qualità dei video, anzi, ciò allontanerebbe il cittadino non esperto (di telecamere e affini). Il parente di un carcerato avrebbe tanto da dirci, ma ha con sé al massimo il telefonino e può riprendere solo con esso ciò che succede attorno a lui; lo stesso vale per un tossicodipendente che racconta la propria storia. Similmente un omosessuale o un malato a cui vengono negati diritti, possono testimoniare la loro esperienza. Tutto ciò che è “paria” non possiede mezzi professionali, ma tanto ha da insegnarci.
Quanto detto sopra, ha anche un’altra valenza. Sappiamo bene, purtroppo, l’immagine falsata che la disinformazione ha creato nel cittadino nei confronti del nostro movimento. Spesso veniamo accusati falsamente di essere “salottieri” e lontani dai problemi reali. Anche per rompere questo muro di lontananza, immagino questa tv “poco professionale”, qualcosa di simile, per la sua facilità di intervento, a “microfoni aperti”. Una tv a “portata” del comune cittadino. Uno spazio aperto, ad esso, naturalmente, anche nelle video conferenze.
In questo modo, la ricerca dei temi e la loro discussione diventerebbero sicuramente più partecipati: i cittadini si sentirebbero parte attiva delle grandi lotte che noi Radicali cerchiamo ogni giorno di portare a delle risoluzioni.
Le lotte radicali verrebbero avvertite meno come astruse o appartenenti ad una ideologia, ma porterebbero i tratti reali di chi molto spesso viene definito “out”.
La ricerca di un linguaggio accessibile ai più, secondo me, è in conclusione, una grande opportunità per la crescita.
Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro le migliori conclusioni per questi lavori.
Domenico Foscolo
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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=4288 [4]