Diritto d'autore
Copyright: l'Unione Europea terrà gli occhi aperti sull'AGCOM Guido Scorza [3]
"L'euro-parlamentare Sofia Alfano, nella sua interrogazione dello scorso 18 luglio, dopo aver ricordato che l'iniziativa dell'AGCOM "rappresenta una seria minaccia per la tutela del diritto di espressione e di informazione, garantito dall'articolo 11 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. La Vice presidente della Commissione UE Nelly Kroes ha confermato che la Commissione Europea monitorerà da vicino i futuri sviluppi della vicenda."
Diritto d'accesso
Nell'asta frequenze qualcosa non torna Il Sole 24 Ore pag.24
"Il "tesoretto" delle nuove frequenze messe all'asta da oggi è un asset prezioso per gli operatori di telefonia mobile. Il motivo è di ordine industriale: i network scoppiano sotto il peso del boom dei supercellulari per navigare in internet, una delle poche realtà effervescenti del mondo delle telecomunicazioni. Nessuna alternativa è dunque concessa: se le reti scricchiolano, serve approvvigionarsi di nuova banda, in particolare di quella più pregiata a 800 Mhz. Ma l'asta che parte oggi, con l'apertura delle buste contenenti le offerte degli operatori - Telecom, Vodafone, Wind e H3g - è anche un piccolo toccasana per lo Stato, che intende incassare oltre 3 miliardi di euro dalla gara. Che cos'è che non torna, allora? Gli operatori di tlc sono chiamati a questo esborso "necessario" in un momento congiunturale non favorevole, che vede da un lato la concorrenza non sempre leale degli over-the-top, Google in testa (che quelle reti le intasano senza investirci sopra), e dall'altro la potenziale spada di Damocle della Robin Tax. Senza contare che, sempre in materia di frequenze, quelle televisive, che valgono oltre un miliardo di euro, verranno di fatto regalate."
Se si limita Internet senza limiti Corriere della Sera pag.25
"Un documento di lavoro della Federazione francese delle telecomunicazioni (Fft) - una lobby che riunisce Sfr, Orange e Bouygues Telecom, tre dei cinque maggiori operatori - rivela infatti che si sta lavorando a un plafond de consommation. Un sistema che prevede limiti di consumo della banda larga fissa. Come già avviene con quella mobile, in Francia come in Italia."
Politica digitale transnazionale
La Rete che sfugge ai controlli. L'utopia dei 20 hacker convertiti Corriere della Sera pag.33
"Un <<pensatoio>> progressista, la <<New American Foundation>>, animato da intellettuali come Fareed Zakaria, Francis Fukuyama e Peter Beinart, che, sotto la guida del Presidente di Google, Eric Schmidt, diventa anche laboratorio digitale che, nel bel mezzo della Washington <<ufficiale>> dei ministeri, lavora con discreziona ma senza grande segretezza allo sviluppo di una tecnologia delicatissima e strategica: il <<software>> col quale dar vita a una rete di comunicazioni informatiche alternativa a Internet, un <<web>> impermeabile a ogni tentativo di controllo o intercettazione. Un'impresa audace e spettacolare nella quale sono impegnati giovani geni della cultura digitale, <<hacker convertiti>> e perfino ex collaboratori di Wikileaks che, dopo essere stati la spina nel fianco del dipartimento di Stato Usa, ora lavorano utilizzando proprio i finanziamentidel ministero degli Esteri americano."
Pakistan, vietato l’uso di reti criptate ai cittadini Diritto&Internet [4]
"Dopo i due mesi di oscuramento di Facebook, inflitte a seguito della pubblicazione di un concorso di vignette sul profeta Maometto, le nuove restrizioni imposte dal Governo pakistano riguardano questa volta l’uso di reti VPN, le Virtual Private Networks. Si tratta di un tipo di reti criptate, usate comunemente per diversi servizi online come le transizioni bancarie, che, proteggendo i dati da intercettazioni esterne, impediscono l’attività di controllo del governo del Pakistan sulle comunicazioni online dei suoi cittadini. L’Autorità per le telcomunicazioni pachistana ha emesso quindi un’ordinanza che prescrive a tutti gli ISP che operano nel paese di informare l’autorità nel caso gli utenti utilizzino di questo tipo di tecnologie."
Come Gheddafi sorvegliava Internet ilpost.it [5]
"Tra i molti edifici e uffici del regime libico abbandonati a Tripoli nell’ultima settimana c’è anche quello deputato al controllo delle comunicazioni dei cittadini, un palazzo da sei piani. I corrispondenti del Wall Street Journal lo hanno visitato e oggi raccontano cosa hanno trovato al suo interno. Poster e manifesti in inglese, manuali in inglese. E soprattutto le tracce dei profondi rapporti commerciali che il regime di Gheddafi intratteneva con una serie di società occidentali specializzate nella sorveglianza e nelle intercettazioni delle comunicazioni online. Un file risulta creato il 26 febbraio, a rivolte cominciate, e contiene la trascrizione di una chat tra un uomo e una donna ospitata da Yahoo. I due discutono della Libia, lui ogni tanto sembra un po’ provarci, poi le dice: “Sono ricercato. Le forze di Gheddafi stanno facendo delle liste di nomi”. Le spiega che deve nascondersi e che la chiamerà da un nuovo numero, le chiede di non dire niente a nessuno, poi aggiunge: “Non mi dimenticare”. Di trascrizioni come queste, in quegli uffici, ce ne sono centinaia."
Se Pechino censura il pop La Stampa pag. 43
Un comunicato del Ministero della Cultura cinese ha bandito dal cyberspazio diversi musicisti giapponesi, taiwanesi e di Hong Kong ma anche alcune tra le più popolari star internazionali, da Lady Gaga ai Take That. Si tratta della terza lista nera pubblicata sul sito del Ministero a partire dall'inizio dell'anno. Ad essere bandite, in verità, sono solo alcune canzoni, accusate di mettere in pericolo <<la sicurezza culturale nazionale>>. I siti web hanno tempo fino al 15 settembre per ripulire i loro portali dal materiale considerato nocivo, pena multe salate. Ovviamente la censura investe solo i portali che permettono di scaricare musica legalmente, mentre quelli che operano illegalmente sono sotto stretta sorveglianza. Da aprile ad oggi sono stati chiusi ben 14 tra questi siti.
GB, in gioco la Rete libera Il Fatto Quotidiano pag. 17
"Sospendere o meno i social network o i servizi di comunicazione durante i disordini e studiare una strategia che ne eviti un utilizzo distorto in caso di incidenti. Di questo si è parlato ieri a Londra in un incontro in cui hanno preso parte il Ministro dell'Interno inglese Theresa May e i rappresentanti di Twitter, Facebook e Rim, l'azienda canadese che produce gli smartphone Blackberry, il cui sistema di messaggistica istantanea è stato il maggior veicolo di diffusione degli scontri delle scorse settimane a Londra e in Inghilterra. Alla fine della riunione, dal governo hanno fatto sapere che è allo studio un rafforzamento del rapporto tra sistema legale e social network "per garantire che le reti sociali non siano utilizzate per attività criminali"."
Privacy e trattamento dei dati personali
Pizzetti: la privacy così è a rischio Il Messaggero pag.4
"Il garante della privacy, Francesco Pizzetti, mette in guardia sui possibili rischi e raccomanda cautela: la pubblicazione integrale delle dichiarazioni dei redditi su Internet può svelare dati sensibili dei contribuenti. Farlo per coinvolgere i cittadini nella lotta all'evasione <<è un salto culturale molto grande>>. E utilizzare il canale online <<presenta notevoli criticità>>. Se la scelta sarà confermata dal legislatore l'Autorità <<ne prenderà atto, ma chiederemo di essere sentiti. Qui è in gioco il rapporto tra Stato e cittadini>>."
In Rete siamo tutti pedinati Avvenire pag. 25
"Al riguardo sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea hanno cercato di regolamentare la questione e le authorities seguono molto da vicino la problematica che tocca direttamente l'utente-consumatore. Una direttiva europea del 2002 per esempio affronta in generale "il trattamento dei dati personali e la tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche" e in particolare fa riferimento in un paragrafo ai cookies che, nonostante la pericolosità, "possono rappresentare uno strumento legittimo e utile, per esempio per l'analisi dell'efficacia della progettazioni di siti web e della pubblicità, nonchè per verificare l'identità di utenti che effettuano transazioni on-line". Ma nello stesso paragrafo la direttiva fa presente che "il loro uso dovrebbe essere consentito purché siano fornite agli utenti informazioni chiare e precise" sugli scopi dei marcatori "per assicurare che gli utenti siano a conoscenza delle informazioni registrate sull'apparecchiatura terminale che stanno utilizzando". In pratica gli utenti dovrebbero rifiutare i cookies nel loro terminale. Spesso però non accettare questi simpatici "biscottini" può significare non riuscire a entrare in un sito. Allora? Oltre alla legge, dunque, occorre specializzarsi e capire il funzionamento di browser e opzioni su internet. Non basta più navigare su un sito, bisogna immettersi nella logica del 2.0 con responsabilità e competenza."
Banche dati e incroci fiscali, l'algoritmo acchiappa-furbi Corriere della Sera pag.13
Pochi sanno che l'Inps possiede la più grande banca dati anagrafica europea, superiore anche a quelle tedesche che trattano i dati in maniera più parcellizzata. La sede dell'Eur dell'Inps è dotata di ben quattro livelli di server, dove si muovono 500 tecnici ed esperti di information technology: 100 milioni di codici consentono di gestire 61 milioni di profili anagrafici e 1,6 milioni di profili aziendali. Questi dati, sottoposti ad un back up continuo, vengono incrociati con i server dell'Agenzia delle Entrate di Pomezia, con quelli di Ancona della Elsag Datamat (Finmeccanica), con la Guardia di Finanza e con il Ministero del Lavoro. Il dialogo tra questi dati potrebbe essere uno strumento valido per la lotta all'evasione fiscale, eppure si tratta di un'impresa molto complessa. L'obiettivo sarebbe anche raggiungibile da un punto di vista squisitamente tecnico ma mancano investimenti adeguati e c'è molto lavoro da fare: i linguaggi macchina sono diversi, i computer spesso sono obsoleti, alcuni dati sono <<sporchi>> perchè la raccolta avviene ancora a mano (si pensi al modello 730 per la dichiarazione dei redditi), la firma digitale sviluppata dalle Poste Italiane, nonostante il boom di richieste, non è ancora uno standard, il problema del digital divide è reale, concreto e lungi dall'essere superato. Inoltre, a livello di sistema, manca un motore di ricerca semantico, come Google, che possa scorrere tutti i dati e poi trarne le conclusioni offrendo un ranking delle soluzioni più probabili. Esistono, però, due progetti in campo: quello della società privata di Software, ExpertSystem, che sta facendo un test sulla correlazione di dati con la Finanza e quello della societù I2 che sta sviluppando il software Analyst Notebook per leggere anche i dati Inps."
Google+ è più sicuro di Facebook? Zeus News [6]
"I Security Labs di Websense hanno analizzato i livelli di sicurezza di Facebook e Google+ e hanno valutato se il nuovo social network possa essere considerato un gateway per gli spammer. Confrontando i due social network, è possibile notare alcune differenze fondamentali: in Facebook è necessario accettare le richieste di amicizia, mentre in Google+ è possibile essere inseriti all'interno delle cerchie senza dare il proprio consenso."
Sottratti 200 certificati che garantiscono la sicurezza sul Web Wired.it [7]
"In un primo momento sembrava si trattasse di un solo certificato digitale nelle mani degli hacker, ma il problema si sta dimostrando essere di tutt'altre proporzioni. Ad aver fatto i conti con la falla sono stati per ora gli iraniani, tanto da far ritenere al ricercatore del Kaspersky Lab Roel Schouwenberg che dietro la manovra possano esserci le autorità del paese, interessate a intercettare le comunicazioni digitali fra i cittadini. In una situazione come questa, visto il delicato ruolo delle autorità certificanti come DigiNotar, la posta in gioco è alta: errori, omissioni o attacchi diretti delle/alle realtà in esame vanificano i controlli applicati ai siti Internet nel momento in cui gli utenti comunicano fra loro o forniscono informazioni e dati personali ai portali."
E-government
Web-certificati, a regime anche nel settore privato Corriere delle Comunicazioni [8]
"Entra finalmente a regime, anche nel settore privato, la procedura di trasmissione telematica dei certificati di malattia."
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Dati aperti e trasparenza
Wikileaks pubblica i nomi delle fonti diplomatiche ilpost.it
"Un file di Wikileaks contenente le versioni originali dei dispacci diplomatici, quindi completo di nomi e cognomi di informatori e collaboratori delle ambasciate statunitensi, circola online da diversi mesi e rischia di mettere in pericolo la vita di numerosi attivisti e giornalisti che hanno collaborato con la diplomazia degli Stati Uniti. Secondo il giornale tedesco Spiegel, il file che contiene le versioni originali dei 251.000 cable diffusi a novembre del 2010 dall’organizzazione di Assange sarebbe finito online per errore, e sarebbe una conseguenza dei burrascosi rapporti tra il responsabile di Wikileaks e il suo ex portavoce tedesco Daniel Domscheit-Berg."
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WikiLeaks denuncia cyber-attacco contro suo sito web reuters.com [10]
"WikiLeaks ha reso noto di aver subito in nottata un attacco contro il proprio sito web, mentre sta procedendo alla pubblicazione di una nuova ondata di cablogrammi diplomatici Usa, alcuni dei quali riservati. "WikiLeaks.org è attualmente sotto attacco", diceva un messaggio sulla pagina Twitter dell'organizzazione, che si ritiene sia attribuibile allo stesso Julian Assange."
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Eventi
IL MERCATO CHE NON C'E'. Autori, produttori, navigatori nell'isola del web Nexa. polito.it [11]
In occasione della Mostra del Cinema di Venezia, ANICA insieme a SIAE e alle Giornate degli Autori e in collaborazione con "Il Sole 24 Ore", organizzerà un confronto sulla tutela del diritto d'autore. L'incontro, previsto per l'8 settembre 2011, alle 15.00, si terrà pochi giorni prima della chiusura della consultazione pubblica aperta da Agcom sullo schema di regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica. Al dibattito interverranno l'avv. Carlo Blengino, Fellow del Centro NEXA, Gaetano Blandini, DG SIAE, Riccardo Tozzi, Presidente di ANICA, Francesco Nonno, V.P. Antitrust & Consumer Issues di Telecom Italia, Andrea Purgatori per l'Associazione 100autori e il giornalista blogger Luca Sofri."
Libertà d'informazione
Multa per pubblicità a farmaci illegali Google si difende senza convincere Corriere della Sera pag.45
"Il caso offre un'ulteriore conferma del fatto che la Rete è il medium ideale per aggirare le legislazioni nazionali (non solo in materia di farmaci, ma anche di gioco d'azzardo e pubblicità di sostanze nocive per la salute, per tacere del peggio), ma è più interessante in quanto segnale del crescente impegno dei governi nel contrastare il fenomeno. L'ideologia liberista radicale vede come il fumo negli occhi questa riscossa <<statalista>>, perchè la considera una minaccia per la libertà di espressione, l'iniziativa privata e l'innovazione. L'apologeta del <<punk capitalismo>> Matt Mason, per esempio, ha scritto che i <<pirati digitali>> di oggi sono i capitalisti di domani e che penalizzarli significa imbirigliare quegli <<istinti animali>> che sono il vero motore del libero mercato e della prosperità economica."
Fonte: http://www.agoradigitale.org/digitale-e-potere-rassegna-stampa-dal-24-agosto-al-2-settembre [12]