NAPOLI – Quando si dice i costi della politica: un milione di euro in fitti passivi gravano sulle casse di Palazzo San Giacomo. Sono quelli che il Comune non riesce ad incassare perché i morosi sono una categoria particolare, i politici. Anzi i gruppi consiliari che siedono nella sala del Consiglio comunale.
Di più, sono le sedi che vanno oltre quelle già assegnate per statuto dal Consiglio comunale stesso e che hanno ulteriori costi. Si tratta – nella sostanza – di appartamenti in pieno centro che richiedono i consiglieri comunali perché ritengono che il Palazzo di via Verdi costato la bellezza di 32 milioni di euro sia angusto. La possibilità di avere di appartamenti a spese del contribuente è alla base del proliferare dei gruppi politici in aula. Come è noto a ciascuno degli eletti è riservato appunto uno spazio dove lavorare e sistemare lo staff.
La denuncia porta la firma dell’assessore al Patrimonio Bernardino Tuccillo e agita questa ripresa di settembre della squadra del sindaco Luigi de Magistris: «Da un primo screening effettuato dai nostri uffici – si legge in una nota a firma dell’assessore – emerge uno scenario estremamente grave: 31 immobili del patrimonio comunale sono stati assegnati a partiti politici, che non versano nelle casse comunali i canoni di locazione per circa 1 milione di euro».
Che cosa ha intenzione di fare l’assessore? «Il Comune si mobiliterà immediatamente per la riscossione dei crediti vantati. In una congiuntura di seria sofferenza finanziaria tale situazione non è più tollerabile! I partiti politici rappresentano uno strumento essenziale nella vita democratica del Paese e dovrebbero contribuire alla credibilità ed al prestigio delle istituzioni, rappresentando esempi evidenti di rigore e di trasparenza». Un j’accuse pesante quello di Tuccillo che si tradurrà concretamente in questo modo. Prima la diffida con la possibilità per i morosi di ricorrere anche a una rateizzazione del debito. Poi, se non arrivano i soldi, lo sfratto.
«Per mettere finalmente a reddito il nostro patrimonio immobiliare – spiega ancora Tuccillo – completeremo la ricognizione dei fitti attivi e di tutti i crediti vantati dal Comune. Il nostro patrimonio immobiliare appartiene al Comune ed ai suoi cittadini e non può essere depauperato e svilito così come è avvenuto nel corso di questi anni». Dopo i politici toccherà ai sindacati e alle associazioni, anche quelle cattoliche, che sembrano essere tra quelle che hanno una situazione di morosità fra le più pesanti…
Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=4144 [5]