Da La questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani [3].
Gli spot della Chiesa cattolica sono per la maggior parte degli italiani l'unica fonte d'informazione sull'otto per mille. Ne conseguono una serie di pregiudizi diffusi. Credenti e non credenti sono convinti che la Chiesa cattolica usi i fondi dell'otto per mille soprattutto per la carità in Italia e nel Terzo mondo. Le due voci occupano il 90 per cento dei messaggi, ma costituiscono nella realtà soltanto il 20 per cento della spesa reale: l'80 per cento del miliardo di euro rimane alla Chiesa cattolica, per una serie di usi e destinazioni che le campagne pubblicitarie in genere non documentano.
Tanto meno, gli spot cattolici si occupano di informare che le quote non espresse nella dichiarazione dei redditi – il 60 per cento – sono comunque assegnate sulla base del 40 per cento di quanto è stato espresso e finiscono dunque al 90 per cento nelle casse della Cei. Questo compito, in effetti, spetterebbe allo Stato italiano. Lo Stato avrebbe avuto il dovere di illustrare e giustificare ai cittadini un meccanismo di "voto fiscale" unico al mondo. Inconcepibile non soltanto in nazioni in cui vige un ordinamento separatista fra Stato e Chiesa, come la Francia, ma anche nei paesi concordatari. In Spagna le quote non espresse nel "cinque per mille" rimangono allo Stato, come suggerirebbe la logica.
www.radicalisenzafissadimora.org
http://www.radicalisenzafissadimora.org/2011/08/come-funziona-lotto-per-mille-alla.html
28 Agosto, 2011 - 11:54
Curzio Maltese
Fonte: http://www.radicalisenzafissadimora.org/2011/08/come-funziona-lotto-per-mille-alla.html [4]