C’è un carcere utile in Italia. I detenuti lì lavorano, vanno a scuola, hanno la qualifica per impiantare pannelli solari, rivestono col cuoio la Costituzione, fanno bellissimi spettacoli teatrali con i cittadini e leggono un sacco.
Sono 40 e stanno persino larghi. Non hanno mai litigato, nemmeno con i poliziotti, che sono 22, ma si danno tantissimo da fare, e aiutano la Direttrice e il personale sanitario a realizzare un bellissimo progetto di recupero unico in Italia. Non è Bollate, che sta a Milano ed è considerato il fiore all’occhiello tra le patrie galere. No, si tratta di Spinazzola, in Puglia. Il Ministro Alfano prima di lasciare via Arenula lo ha chiuso. E’ troppo piccolo, quindi antieconomico. Come se il recupero di anche un solo di quei detenuti non fosse un enorme guadagno. Nel giro di un mese detenuti e personale sono stati trasferiti tra le illegali e sovraffolate patrie galere. L’Associazione Radicale Diritto e Libertà sostiene la manifestazione dell’ugl polizia penitenziaria che si terrà lunedì 8 agosto presso il dimesso carcere di Spinazzola e invita il Ministro NItto Palma, che ignorando il “sovraffollamento prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile” come ha detto il Presidente della Repubblica nel suo intervento durante il convegno del Partito Radicale sulla giustizia, è in vacanza per un mese in Polinesia, a rispondere con urgenza all’interrogazione presentata dall’onorevole radicale Rita Bernardini. Perché promettere di spendere miliardi per costruire nuove carceri se non avete i soldi per ristrutturare e assumere personale per quelle nuove e vuote gia esistenti?
Mentre ai consiglieri regionali la radicale Annarita Digiorgio, chiede di presentare e far votare in Consiglio una mozione, da lei inviata negli scorsi giorni a tutti i capigruppo, che impegni il Presidente della Regione Nichi Vendola a chiedere un immediato incontro al Ministro Nitto Palma per la necessaria e urgente riapertura del carcere di Spinazzola.
I diritti, la civiltà e il buon senso, se ci sono, non vanno in ferie.