
di inmediostatvirtus [4]
Denunciava ruberie nelle cucine del carcere di Velletri ed è stato pestato. Lo rivela Ismail Ltaief, ex detenuto tunisino lavorante fino all'anno scorso come cuoco nel carcere di Velletri, insieme ai radicali dell'associazione il Detenuto Ignoto, con Marco Pannella e la deputata Rita Bernardini, in una conferenza stampa stamattina alla Camera dei Deputati.
In cucina "entravano cose buone: cozze, peperoni, carciofi, ma ai detenuti andava sempre solo pasta in bianco". Intervenuto con l'assistenza del suo legale Ismail racconta di come non abbia sopportato l'andazzo che andava avanti da "tantissimo tempo", ai danni di tutti i detenuti. Aveva registrato i movimenti delle merci in un diario, ma quando se ne sono accorti hanno iniziato a blandirlo "con promesse di vario genere". "Per 'ritrattare' mi hanno promesso una cella singola, un computer, 15 mila euro. Non ho accettato e un giorno mi hanno portato nell'ufficio dell'ispettore e mi hanno picchiato con calci e pugni".
Ora i presunti colpevoli, 5 agenti del carcere, alcuni dei quali hanno già scontato 4 mesi di custodia cautelare, sono stati sospesi dal servizio e rinviati a giudizio per ordine della Procura di Velletri; il processo, dopo un anno di indagini, avrà inizio domani, 14 luglio.
La vicenda, un nuovo "caso Cucchi fortunatamente incompiuto", è potuta venire alla luce, dichiarano Irene Testa e l'avvocato Gerardi del Detenuto Ignoto, esclusivamente grazie al fatto che Ismail sia sopravvissuto al pestaggio, nel corso del quale dice di aver avuto la sensazione che lo volessero mettere a tacere per sempre. E al fatto che Ismail abbia incontrato un magistrato di sorveglianza che ha preso subito provvedimenti per tutelarlo e farlo trasferire.
Irene Testa, segretaria dell'associazione radicale è impegnata in uno sciopero della fame da 38 giorni per la situazione delle carceri. Se la prende col sistema che è opaco ed è in questo modo esposto al rischio che certi episodi non vengano debitamente alla luce. Definisce la condizione dei detenuti stranieri in Italia la più terribile, senza familiari che possano aiutarli per ogni bisogno, non hanno niente dall'esterno e dipendono in tutto dalle dotazioni dell'amministrazione penitenziaria che si fanno sempre più scarne e insufficienti, nessuno che chieda conto del loro destino e della loro salute fuori dalle sbarre.
La radicale Bernardini, nota per le sue battaglie sul carcere e anch'essa al 38esimo giorno di sciopero della fame, ha depositato una proposta di legge alla Camera per istituire una "anagrafe digitale delle carceri", con tutti i dati anche economici di ogni carcere controllabili facilmente on line, per avere un quadro più trasparente del pianeta carceri. Sulle forniture di vitto ai detenuti - prosegue la deputata - è necessario vederci chiaro perché l'appalto è dato a una sola azienda in tutta Italia, che riesce a garantire tre pasti al giorno con la spesa di 3 euro e ottanta per ogni detenuto. "Come fa?" Si chiede la Bernardini, e spiega che probabilmente il guadagno la ditta lo fa dai costi dei generi che venderebbe ai detenuti a prezzi gonfiati. Annuncia che a breve depositerà in merito un'interrogazione parlamentare.
Sulla necessità di riportare legalità nelle carceri si esprime anche Marco Pannella, che in sciopero della fame di giorni ne ha fatto ad ora ben 85 (e anche 4 di sciopero della sete). Insiste: "questo Stato è alla lettera, non moralmente, ma in sede tecnico-giuridica quello che viene individuato anche dalla giurisdizione come una condizione di criminalità professionale" e ammonisce che se le carceri in Italia sono illegali allora siamo dinanzi a una tortura. Anticipa che la Tunisia, patria di Ismail, dove si terrà il prossimo consiglio generale del Partito Radicale, il prossimo 25 luglio darà una grande amnistia per celebrare la rivoluzione, aggiungendo: "Dopo che il conservatore Cameron ha buttato fuori 40.000 detenuti, dopo che in California le Alte Autorità li hanno costretti a buttarne fuori ancor più, sarebbe bene rifletterci anche in Italia".
http://detenutoignoto.blogspot.com/2011/07/un-nuovo-caso-cucchi-fortunatamente.html
14 Luglio, 2011 - 14:16
Fonte: http://detenutoignoto.blogspot.com/2011/07/un-nuovo-caso-cucchi-fortunatamente.html [5]