di Eleonora Mastromartino, da “Cronache di Napoli”, 22-06-2011
Rodolfo Viviani è il presidente dell’associazione radicale “Per la Grande Napoli” e già lo scorso venerdi, ma anche ieri, oggi e domani dalle 7 alle 9 sarà davanti al carcere di Poggioreale a parlare con i parenti dei detenuti in coda per poter visitare i propri familiari. Con loro si confronte, insieme ai suoi compagni di partito, sulle condizioni in cui versa il carcere, prendono nota dei loro racconti e li invitano ad unirsi allo sciopero della fame che Marco Pannella porta avanti dal 20 aprile scorso.
“Sono in fila dalle 4 del mattino – racconta Viviani – fanno code lunghissime con bambini e anziani per riuscire ad entrare e vedere i familiari, per tentare di migliorare la loro giornata, resa difficilissima dalle condizioni disumane in cui vivono”. Viviani riporta i racconti che arrivano dall’Istituto Penitenziario napoletano.” Ventidue ore in una cella, facendo a turno per poggiare i piedi a terra perché la stanza è troppo stretta per contenerli tutti. In alcuni padiglioni da qualche giorno manca l’acqua corrente, le cure mediche non sono sufficienti, per non parlare della struttura che è vecchia e fatiscente, non potrebbe neppure contenerlo un carcere”:
I compagni di partito di Pannella il carcere di Poggioreale lo conoscono bene, “mmi meraviglio – sottolinea il presidente dell’associazione – di come in quelle condizioni non sia ancora successo niente di violento, il rischio di proteste fuori controllo è molto alto.”
Lo sciopero della fame va avanti da giorni e raccoglie consensi dentro e fuori le carceri, secondo Viviani sono più di 1300 i detenuti che stanno digiunando e almeno una cinquantina i familiari che si sono uniti alla protesta negli ultimi giorni. “Noi chiediamo una amnistia – aggiunge Viviani – sono venti anni che non se ne fa un a e in queste condizioni l’indulto non serve a niente. L’amnistia invece serve anche a livellare le differenze sociali: chi può permettersi un buon avvocato in carcere non ci finisce, negli istituti penitenziari c’è solo chi non ha i mezzi per una difesa dignitosa”.
Quello che il movimento chiede è che si apra un dibattito sull’argomento, che si torni a parlare del problema carceri e delle possibili soluzioni. Proprio per attirare l’attenzione della città, venerdi davanti al carcere di Poggioreale si terrà una manifestazione. Le motivazioni le spega lo stesso Viviani con parole molto forti. “C’è bisogno che Napoli si renda conto che ospita un lager”.
Condividi [3]Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=3825 [4]