GORIZIA – Il comitato promotore non si arrende. E la vicenda dei tre referendum consultivi comunali, che si sono svolti a Gorizia nella giornata di domenica è destinata ad avere uno strascico in ambito parlamentare. Fallito il raggiungimento del quorum, i radicali di “Trasparenza è partecipazione” hanno presentato alla Prefettura un esposto per chiedere l’annullamento del voto, accusando il Comune di non aver adempiuto ai propri doveri istituzionali.
In un dossier al vaglio della direzione nazionale dei Radicali, i promotori denunciano l’organizzazione della consultazione da parte dell’amministrazione comunale. Emma Bonino, a Gorizia alla vigilia dei referendum, starebbe preparando un’interrogazione da sottoporre in Senato al ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Intanto, dopo le accuse al Pd, il segretario comunale dei democratici, Giuseppe Cingolani, e quello dei radicali, Pietro Pipi, hanno avuto un confronto chiarificatore: «Al primo partito cittadino, e in particolare al capogruppo consiliare Portelli, chiedo di abbandonare le polemiche – spiega Pipi – e attivarsi per convocare con urgenza una seduta ad hoc del consiglio comunale e specifiche sedute pubbliche in tutti i cdq». (ch.se.)
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