
Dopo le manifestazioni del 2 giugno davanti agli istituti di pena di Roma, Palermo, Bologna, Salerno e Genova, si svolgerà sabato 11 giugno a Siracusa, davanti ai cancelli della casa circondariale di Contrada Cavadonna a partire dalle ore 12.00, un sit-in per l’amnistia, a sostegno della lotta nonviolenta di Marco Pannella, in sciopero della fame dal 20 aprile “perché l’Italia torni a potere in qualche misura essere considerata una democrazia”.
Sono oltre diecimila, fino ad ora, le persone che hanno scelto di affiancare Pannella con lo sciopero della fame: detenuti e loro familiari, avvocati penalisti, agenti di polizia penitenziaria, direttori di carcere, volontari, psicologi carcerari, oltre ad esponenti radicali e comuni cittadini.
Nel carcere di Siracusa si sono uniti al digiuno i detenuti del primo e del terzo piano. L’istituto di Contrada Cavadonna, così come la quasi totalità dei penitenziari italiani, è una realtà assolutamente fuori dal diritto e dalla legalità internazionale. Il 22 maggio scorso, quando una delegazione radicale guidata dall’on. Rita Bernardini ha effettuato una visita all’interno della struttura, erano presenti 575 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 309 posti. La situazione ormai è insostenibile anche per gli agenti di polizia penitenziaria, privi di mezzi e con un organico gravemente sottodimensionato.
Interrogazione parlamentare presentata dalla deputata radicale Rita Bernardini dopo la visita ispettiva all’interno del carcere di Siracusa [4]
Dichiarazione di Gianmarco Ciccarelli (Gruppo Carceri di Radicali Italiani):
“Con Tiziana Greco e altri familiari di persone detenute, manifesteremo domani mattina davanti al carcere di Siracusa per sottolineare le condizioni intollerabili in cui è costretta a vivere e ad operare l’intera comunità penitenziaria, e per sostenere la lotta nonviolenta in corso per l’amnistia. La situazione ormai è al collasso, a Siracusa come altrove: le carceri sono discariche sociali, luoghi di disperazione - per di più illegali - senza alcuna finalità rieducativa. Non vogliamo essere complici inerti della strage di legalità che ogni giorno si consuma dietro le sbarre, e per questo chiediamo al Parlamento di assumersi la responsabilità di approvare un provvedimento di amnistia. Un’amnistia legale, ai sensi dell’art. 79 della Costituzione: una cosa ben diversa dall’amnistia strisciante che c’è oggi, rappresentata dalle 170.000 prescrizioni ogni anno, riservata soltanto a chi può permettersi un bravo avvocato...”
Sono oltre diecimila, fino ad ora, le persone che hanno scelto di affiancare Pannella con lo sciopero della fame: detenuti e loro familiari, avvocati penalisti, agenti di polizia penitenziaria, direttori di carcere, volontari, psicologi carcerari, oltre ad esponenti radicali e comuni cittadini.
Nel carcere di Siracusa si sono uniti al digiuno i detenuti del primo e del terzo piano. L’istituto di Contrada Cavadonna, così come la quasi totalità dei penitenziari italiani, è una realtà assolutamente fuori dal diritto e dalla legalità internazionale. Il 22 maggio scorso, quando una delegazione radicale guidata dall’on. Rita Bernardini ha effettuato una visita all’interno della struttura, erano presenti 575 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 309 posti. La situazione ormai è insostenibile anche per gli agenti di polizia penitenziaria, privi di mezzi e con un organico gravemente sottodimensionato.
Interrogazione parlamentare presentata dalla deputata radicale Rita Bernardini dopo la visita ispettiva all’interno del carcere di Siracusa [4]
Dichiarazione di Gianmarco Ciccarelli (Gruppo Carceri di Radicali Italiani):
“Con Tiziana Greco e altri familiari di persone detenute, manifesteremo domani mattina davanti al carcere di Siracusa per sottolineare le condizioni intollerabili in cui è costretta a vivere e ad operare l’intera comunità penitenziaria, e per sostenere la lotta nonviolenta in corso per l’amnistia. La situazione ormai è al collasso, a Siracusa come altrove: le carceri sono discariche sociali, luoghi di disperazione - per di più illegali - senza alcuna finalità rieducativa. Non vogliamo essere complici inerti della strage di legalità che ogni giorno si consuma dietro le sbarre, e per questo chiediamo al Parlamento di assumersi la responsabilità di approvare un provvedimento di amnistia. Un’amnistia legale, ai sensi dell’art. 79 della Costituzione: una cosa ben diversa dall’amnistia strisciante che c’è oggi, rappresentata dalle 170.000 prescrizioni ogni anno, riservata soltanto a chi può permettersi un bravo avvocato...”
http://www.radicalicatania.org/2011/06/amnistia-domani-sit-in-davanti-al.html
10 Giugno, 2011 - 11:20
carcere
Fonte: http://www.radicalicatania.org/2011/06/amnistia-domani-sit-in-davanti-al.html [5]