Sono passate appena 48 dalla visita ispettiva del parlamentale Radicale Marco Perduca al C.I. E di Santa maria capua vetere, dove abbiamo costatato , se ci fosse ancora bisogno, l'esistenza di un vero e proprio lager, in cui 96 migranti tunisini sono costretti a vivere sotto a piccole tende da campeggio dove la temperatura durante il giorno può raggiungere anche i 40°, mentre la notte sono costretti a dormire direttamente per terra con dei materassi di gomma piuma non più spessi di 4 cm. In questo cie, sono negati i più elementari diritti umani di persone che non hanno commesso nessun tipo di reato e che nella stragrande maggioranza dei casi sono giunti nel nostro paese solo per ricongiungersi con i loro familiari che vivono in nord Europa.Il C.ie di Santa maria Capua Vetere va chiuso al più presto per porre definitivamente la parola fine su questa triste vicenda, dove lo stato invece di garantire la legge si rende autore di azioni che vanno contro il rispetto dei diritti di ogni uomo."
A dichiararlolololo è Luca Bove, Segretario dell'Associazione Legalità & Trasparenza Radicali Caserta, che lo scorso 6 giugno ha accompagnato il parlamentale Marco Perduca all'interno del C.i.e di Santa Marica Capua Vetere.
Da pochissime ore è giunta una notizia che non fa altro che peggiorare la situazione:"All'alba di oggi siamo stati raggiunti dalla notizia di un incendio al Centro di identificazione ed espulsione di Santa Maria Capua Vetere a seguito del quale ci sarebbero stati scontri tra i 96 tunisini "trattenuti" da quasi 50 giorni e le forze dell'ordine. Secondo il Prefetto di Caserta ci sono molti feriti tra gli agenti quindi è ragionevole ipotizzare che altrettanto caratterizzi i migranti". A comunicarlo è lo stesso senatore Marco Perduca che, con Donatella Poretti ( Radicale), Carloni e Chiaromonte ha presentato un'interrogazione.
Segue testo dell'interrogazione.
Interrogazione urgente a risposta orale al Ministro degli Interni dei senatori Perduca, Poretti, Carloni e Chiaromonte
Premesso che:
dal 21 di aprile scorso la tendopoli Centro Accoglienza Immigrati (CIA) allestita presso la ex caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere è stata trasformata in Centro di identificazione ed espulsione (CIE). Tale cambiamento ha quindi generato timori nei presenti che hanno tentato la
fuga scontrandosi colla resistenza delle forze dell'ordine che hanno avuto come risultato feriti da ambo le parti e il danneggiamento di parte delle strutture che non sono mai state sostituite (letti, tavoli e sedie) per motivi di "sicurezza" e che tale privazione ha ulteriormente aggravato la qualità del trattenimento dei quasi 100 tunisini presenti.
considerato che:
a seguito di tale mutamento della natura della struttura anche lo status giuridico dei presenti ha subito una radicale modifica innescando una serie di complicati e incerti iter legali per poter consentire ai presenti di poter fare richiesta di protezione da parte della Repubblica italiana; altresì che comunque i presenti avevano espresso il desiderio di poter godere del trattamento riservato a chi li aveva di poco preceduti e ai quali era stato concesso un permesso di soggiorno temporaneo anche al fine di poter viaggiareregolarmente all'interno dell'area Schengen;
considerato che seppur con grave ritardo, tutti i presenti hanno potuto presentare alla commissione territoriale il proprio caso e fare richiesta di protezione. Solo a una persona è stata riconosciuta la possibilità di potersi avvalere della protezione sussidiaria; considerato che erano in preparazione una lunga serie di ricorsi sia alla commissione territoriale