Da giorni 6 detenuti della Casa Circondariale di Anona sono entrati in sciopero della fame a sostegno dell’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella che digiuna da oltre un mese – dal 20 aprile – per “la situazione disumana delle carceri italiane” e per il blocco della giustizia causato delle riforme mai attuate da questo e dai precedenti Governi. Insieme a loro 600 cittadini si uniscono a più di 2500 detenuti in tutta Italia.
Obiettivo comune e dichiarato è che venga “finalmente varato un provvedimento di amnistia, che nel nostro paese manca da oltre 20 anni, unica strada percorribile per un sistema da tempo al collasso, sovraccarico al 150% della propria capacità massima”.
Matteo Mainardi, Presidente dell’Associazione Radicali Marche ha dichiarato:
“Il carcere di Ancona, dove frequenti sono negli ultimi anni gli episodi di autolesionismo legati anche all’eccessivo sovraffollamento, si ritrova ad essere centrale nella lotta nonviolenta delle Marche. I detenuti di Via Montecavallo sollevano un problema generale delle carceri marchigiane e non solo e, ne siamo certi, svolgeranno la loro protesta nel modo più pacifico e meno gravoso per gli operatori penitenziari, anche loro vittime della stessa emergenza umanitaria che affligge le carceri italiane: 68 mila detenuti ristretti in 44 mila posti letto - condizioni di vita intollerabili per un paese democratico – con internamento di massa anche di persone che non sono socialmente pericolose od in attesa di giudizio – quindi ancora non giudicate colpevoli. Di fronte a tutto ciò è necessario un atto di giustizia sostanziale. L’amnistia è indispensabile per poter arrivare ad un progetto più ampio di riforma della giustizia”.
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Fonte: http://beta.radicalimarche.org/2011/05/26/detenuti-in-sciopero-della-fame-al-carcere-di-ancona/ [6]
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