Da domenica 15 maggio alcuni detenuti nel carcere agrigentino di Petrusa stanno rifiutando il cibo. La notizia è stata diffusa dai i Radicali, spiegando che l’iniziativa è partita dai reclusi di tutte le sezioni del carcere romano di Regina Coeli ed è a sostegno del digiuno che il leader del partito Marco Pannella porta avanti da ormai trenta giorni, affinché l’Italia possa tornare in qualche misura a essere definita una democrazia.
Insieme a loro sono centinaia i detenuti in tutta Italia e più di 300 tra i loro familiari stanno attuando lo sciopero della fame per chiedere al governo un’amnistia “che ponga fine all’illegalità delle carceri italiane e di una giustizia sopraffatta e bloccata da milioni di processi arretrati che danno origine all’irresponsabile amnistia illegale di 170.000 prescrizioni all’anno”.
Stanno rifiutando il cibo oltre i detenuti nel carcere agrigentino anche quelli delle carceri di Rebibbia, Rieti, Fuorni, Poggioreale, Catania Piazza Lanza, Sassari San Sebastiano, Cagliari Buon Cammino, Vercelli, Velletri, di Opera e San Vittore a Milano, Imperia, Ancona, Prato, Ariano Irpino, Venezia, Alessandria, Lanciano e Marassi. Tra le cause del malessere dei detenuti anche quella del sovraffollamento. Secondo una recente ispezione ministeriale nel carcere Petrusa si trovano circa 500 detenuti stretti in 4 per ogni cella, oltre ogni limite di sopportazione. i detenuti sono troppi per una struttura concepita ed eretta per “accogliere” massimo 200 persone.
http://detenutoignoto.blogspot.com/2011/05/agrigento-detenuti-in-sciopero-della.html
25 Maggio, 2011 - 22:20
Fonte: http://detenutoignoto.blogspot.com/2011/05/agrigento-detenuti-in-sciopero-della.html [3]