Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
Dal 20 aprile Marco Pannella è in sciopero della fame perché l’Italia “torni a poter in qualche misura essere considerata una democrazia”.Un’iniziativa che alimenta la denuncia radicale contenuta nel dossier “La Peste Italiana [3]” e che ci riporta a quanto denunciavamo il 19 febbraio del 2010 affermando: “Senza democrazia non vi sono elezioni, ma solo violente finzioni contro diritti civili e umani. [4]”
Un’immagine può essere più eloquente di un trattato e una foto assurgere ad editoriale. Se è così, ed è così, a Napoli l’assalto mosso da legioni di attacchini, che, dal Rione Alto a Piazza Municipio, dall’Arenella alla Marina, da Via Cilea a Fuorigrotta, hanno letteralmente incartato la città, non è solo l’ennesimo insulto ad una realtà e ad un territorio stritolati dal malgoverno delle camorre partitocratiche, ma assurge ad emblema di quel muro fatto di antidemocrazia, illegalità e assenza di Stato di diritto che sta schiacciando l’Italia tutta. Sguardi ammiccanti ti accompagnano nei vicoli e nelle piazze, il candidato ti sorride dai bidoni della differenziata e dalle pensiline dell’ANM. Slogan improbabili fanno a cazzotti con cumuli di rifiuti e quintali di fondotinta non servono a cancellare il vuoto di idee e di proposte. In Via Giulio Palermo ti accoglie il faccione di Giulio Manzo che punta tutte le sue carte sulla paura che possano vincere i comunisti. Sempre nel quartiere Arenella, trovi i candidati dell’IDV Frezza e Lorenzi e fa una certa impressione vedere abbinata la scritta “fuorilegge” ai campioni della legalità. Luigi Cimino si è fatto fotografare in maniche di camicia e con in mano una penna, con la quale sembra abbia scarsa dimestichezza; si autodefinisce “serio professionista” e dice “amo la mia città”. A Piazza Garibaldi troviamo i manifesti di Caniglia ed Esposito con vista sui sacchetti neri dell’ASIA. A dir poco inquietante il manifesto di Patrizio Esposito: ”Napoli siamo noi”. Il candidato di Pierferdì, Diamante Menale, essendo un moderato abbozza un mezzo sorriso da un bidone destinato alla differenziata. “Il tuo voto per governare insieme il cambiamento”, dice Vincenzo D’Onofrio. Verrebbe da rispondergli: se il buongiorno si vede dal mattino…
E poi troviamo Ugo Pasolini, avete capito bene Pasolini. Il suo manifesto personale è in accoppiata ad un altro manifesto nel quale si annuncia un dibattito sull’ordine pubblico; entrambi i manifesti, ovviamente, sono rigorosamente abusivi. L’oscar per la faccia di bronzo, però, va al candidato dei Verdi Gino Sorbillo. Sorbillo, braccia conserte, divisa da cuoco, sorride e dice: “per la Napoli onesta, lavoratrice e che rispetta l’ambiente”. Infine, tale Enzo Forlani, i cui manifesti sono stati affissi praticamente all’interno della “Casa del Mutilato.” Ci sono tutti, da destra a sinistra passando per il centro e per i moralizzatori di De Magistris e dell’IDV. Tonnellate di carta e una guerra senza esclusione di colpi. E tutto questo mentre la città continua a morire, sepolta da un mare di rifiuti e veleni e pugnalata a morte da un ceto partitocratico che ha ucciso la politica.
Approfondimenti
Guarda il video "ABUSIVI!!!" [5]
br>
http://lucania.ilcannocchiale.it/post/2641901.html
13 Maggio, 2011 - 21:15
Rassegna Stampa/Comunicati
Fonte: http://lucania.ilcannocchiale.it/post/2641901.html [6]