“Il profeta di sventure fa un mestiere sgradito agli altri ed odioso a se stesso. Ma quando non c’è altro mestiere da fare, bisogna bene far quello, pur inghiottendo amaro. Tacere sarebbe fare un mestiere anche peggiore: quello del complice per conformismo e per viltà. (da Italia scombinata).
di G. Salvemini
http://lucania.ilcannocchiale.it/post/2605823.html
6 Marzo, 2011 - 14:29
Salvemini/Rosselli/Rossi/Pannella
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