IL PICCOLO (Gorizia) 25/02/2011 – Pettarin: «Sono giuste le mie stime sui referendum» [3]
I costi
[4]Salato e inopportuno, o legittimo e low cost? Il referendum comunale continua a far discutere, a pochi giorni dall’individuazione della data ufficiale del 29 maggio. Se i promotori della consultazione ed il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Federico Portelli hanno definito “esagerate” le stime dell’assessore al Bilancio Guido Germano Pettarin sui costi del referendum, lo stesso Pettarin mette i classici puntini sulle “i”, ribadendo che i dati forniti dagli uffici sono assolutamente realistici.
«Non solo – continua Pettarin -, la cifra di 85mila euro, che corrispondono per l’esattezza a cinque euro per ognuna delle circa 17mila famiglie goriziane, è relativa all’ipotesi migliore, ovvero quella che vedrebbe il referendum comunale aggregato ad altri passaggi alle urne già previsti nel calendario nazionale. In caso contrario i costi diventerebbero sensibilmente superiori». I promotori della consultazione sostengono che utilizzando volontari per adempiere alle diverse attività legate al referendum si potrebbero ridurre i costi.
«Purtroppo per legge non possiamo avvalerci di prestazioni non retribuite – spiega Pettarin -, e dunque difficilmente si potrebbe pensare a volontari». Infine l’assessore comunale risponde anche al radicale Pietro Pipi, che aveva ricordato come il Comune di Gorizia debba prevedere ogni anno in bilancio 100mila euro per l’ipotesi di referendum. «Ma il fatto che questa cifra debba essere prevista non significa che l’amministrazione sia autorizzata a sprecarla o spenderla quando non sarebbe il caso – dice Pettarin -.
Oltre al criterio di legittimità dobbiamo rispettare anche quello di opportunità, ed io continuo a chiedermi se in un momento economicamente difficile come quello attuale sia opportuno o coerente spendere cifre così rilevanti per questioni non certo epocali come quelle proposte dai quesiti di questo referendum». (m.b.)
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